Lotto terzi

Lot 168

Cassone Della Torre (Milano 1270 ca. – Firenze 1318)

Redazione delle Costituzioni del Concilio Provinciale

L'asta si tiene il 22 marzo 2024 alle ore 18.00 (IT Time).
Stima €1200,00 - €1500,00
€1800.00
Documento manoscritto
Registro di 51 fogli, di cui 48 utilizzati per la scrittura coperta in cartone grezzo

Prima metà del ‘500

stato di conservazione: discreto (se noti importanti mancanze o restauri)

Documento manoscritto di grande importanza storica contenente la redazione delle Costituzioni del Concilio Provinciale, promulgate dall'Arcivescovo di Milano Cassone della Torre il 5 luglio 1311. Sono presenti 34 rubriche con altrettante prescrizioni, quali: 'Rubrica de armis non portando et ludis vitando et aliis non damnificando'; 'Rubrica de mulieribus et filiis illegiptimis non retinendo secum'; Rubrica quod nullus beneficium ammumat sine canonica institutione'; 'De usuris errogando pauperis'. Registro di 51 fogli, di cui 48 utilizzati per la scrittura coperta in cartone grezzo. Carta con inchiostro bruno. Scrittura umanistica corsiva. Cassone (citato nei documenti anche come Casso, Castonus, Cassono, Castone, Gastone) Della Torre, nipote di Napoleone signore di Milano,lasciò Milano insieme con altri esponenti della sua famiglia dopo la sconfitta di Desio del 21 gennaio 1277 e si rifugiò in Friuli ove fu nominato canonico di Cividale. Rientrò a Milano nel 1302, dopo la cacciata dalla città di Matteo Visconti e di suo figlio Galeazzo, fu canonico della cattedrale fino al 1308. Fu poi eletto Arcivescovo il 12 febbraio 1308 dai canonici, che approfittarono della debolezza del potere pontificio seguita al trasferimento ad Avignone, per impedire che il Pontefice scavalcasse il Capitolo e imponesse, tramite una nomina diretta, un Arcivescovo di suo gradimento. Il 5 luglio 1311 il Della Torre si trovava in esilio a Bergamo, in seguito all'attacco ai suoi beni e alla sua famiglia perpetrato dai Visconti, a dispetto della protezione imperiale (Cassone aveva incoronato Enrico VII re d'Italia in S.Ambrogio il 6 gennaio 1311). A Bergamo dunque convocò il sinodo provinciale, le cui sessioni si svolsero tra il 5 e il 9 luglio nella chiesa di S.Vincenzo Martire. Si tratta dell'ultimo concilio provinciale pretridentino, che, sebbene convocato per motivi politici, fu buona occasione per ribadire e chiarire norme disciplinari. Tra gli altri problemi affrontati, fu definito l'abito dei sacerdoti, fu stabilita la dipendenza del clero regolare dal Papa anziché dall'autorità diocesana, fu condannato e bollato come infamia l'esercizio dell'usura, precisati alcuni peccati, che per la loro gravità avrebbero potuto essere assolti soltanto dai vescovi. Tali deliberazioni vennero ordinate in trentaquattro capitoli, preceduti da un'introduzione e seguiti da una chiusa, e successivamente diffuse nelle diocesi. Il manoscritto è databile alla prima metà del ‘500.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.
Documento manoscritto
Registro di 51 fogli, di cui 48 utilizzati per la scrittura coperta in cartone grezzo

Prima metà del ‘500

stato di conservazione: discreto (se noti importanti mancanze o restauri)

Documento manoscritto di grande importanza storica contenente la redazione delle Costituzioni del Concilio Provinciale, promulgate dall'Arcivescovo di Milano Cassone della Torre il 5 luglio 1311. Sono presenti 34 rubriche con altrettante prescrizioni, quali: 'Rubrica de armis non portando et ludis vitando et aliis non damnificando'; 'Rubrica de mulieribus et filiis illegiptimis non retinendo secum'; Rubrica quod nullus beneficium ammumat sine canonica institutione'; 'De usuris errogando pauperis'. Registro di 51 fogli, di cui 48 utilizzati per la scrittura coperta in cartone grezzo. Carta con inchiostro bruno. Scrittura umanistica corsiva. Cassone (citato nei documenti anche come Casso, Castonus, Cassono, Castone, Gastone) Della Torre, nipote di Napoleone signore di Milano,lasciò Milano insieme con altri esponenti della sua famiglia dopo la sconfitta di Desio del 21 gennaio 1277 e si rifugiò in Friuli ove fu nominato canonico di Cividale. Rientrò a Milano nel 1302, dopo la cacciata dalla città di Matteo Visconti e di suo figlio Galeazzo, fu canonico della cattedrale fino al 1308. Fu poi eletto Arcivescovo il 12 febbraio 1308 dai canonici, che approfittarono della debolezza del potere pontificio seguita al trasferimento ad Avignone, per impedire che il Pontefice scavalcasse il Capitolo e imponesse, tramite una nomina diretta, un Arcivescovo di suo gradimento. Il 5 luglio 1311 il Della Torre si trovava in esilio a Bergamo, in seguito all'attacco ai suoi beni e alla sua famiglia perpetrato dai Visconti, a dispetto della protezione imperiale (Cassone aveva incoronato Enrico VII re d'Italia in S.Ambrogio il 6 gennaio 1311). A Bergamo dunque convocò il sinodo provinciale, le cui sessioni si svolsero tra il 5 e il 9 luglio nella chiesa di S.Vincenzo Martire. Si tratta dell'ultimo concilio provinciale pretridentino, che, sebbene convocato per motivi politici, fu buona occasione per ribadire e chiarire norme disciplinari. Tra gli altri problemi affrontati, fu definito l'abito dei sacerdoti, fu stabilita la dipendenza del clero regolare dal Papa anziché dall'autorità diocesana, fu condannato e bollato come infamia l'esercizio dell'usura, precisati alcuni peccati, che per la loro gravità avrebbero potuto essere assolti soltanto dai vescovi. Tali deliberazioni vennero ordinate in trentaquattro capitoli, preceduti da un'introduzione e seguiti da una chiusa, e successivamente diffuse nelle diocesi. Il manoscritto è databile alla prima metà del ‘500.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.