Lotti Bonino

Lot 371

Ettore Tito (1859 – 1941)

Bambino sul canale con margherita, 1925-1930

La seduta d'asta si tiene il 15 maggio 2024 alle 15:30 (IT Time)
Stima €30000 - €50000
Lotto aggiudicato a € 30000.00
Olio su tela
52,4 x 60,4 cm

Firma:
"E Tito" al recto in basso a destra

Elementi distintivi:
tracce di colore al verso della tela; etichetta con numero di inventario "117" al verso; riferimento inventariale a gesso "B" ... "135"; lacerti di una etichetta

Bibliografia :
Giuseppe L. Marini, “Il valore dei dipinti italiani dell’Ottocento e del Primo Novecento. L’analisi critica, storica ed economica – XXVII Edizione”, Torino, 2009, p. 836; “Ottocento. Catalogo dell’arte italiana dell’Ottocento – n. 38”, Milano 2009, pp. 480, 594; Angelo Enrico, Francesco Luigi Maspes, a cura di, “Ettore Tito. Catalogo ragionato delle opere”, Crocetta del Montello, 2020, pp. 362-364, n. 436

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 80% (sfilacciature della tela; una con dissezione, risarcita)
Condizione superficie: 85% (ridipinture)

Numero componenti lotto: 1
L’infanzia è protagonista dell’intero arco della produzione di Ettore Tito (Castellammare di Stabia 1859 – Venezia 1941). Bambini, spesso distratti come persi nei propri pensieri e lontani dal mondo degli adulti, popolano le scene di genere degli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento, per poi divenire protagonisti in dipinti come “Girotondo” del 1886 o “Bambini” del 1901. Si tratta di piccoli di tutte le estrazioni sociali di cui l’artista indaga con attenzione e curiosità la psicologia e il comportamento come nel caso del ritratto di gruppo “I bambini Rucellai” (collezione privata) del 1903 o del più tardo “La maestrina” (1910-15 circa, collezione privata). Data alla seconda metà degli anni Venti la figura di bambino con margherita su uno sfondo lagunare. Tacciato di facilità a fronte di una tecnica superba, Tito trova in questi anni la sua definitiva consacrazione grazie alle esposizioni presso la Galleria Pesaro e all’intervento di Corrado Ricci e Ugo Ojetti, che fanno ammettere nel 1929 all’Accademia d’Italia. Si tratta di una peculiare forma di “ritorno all’ordine”, che sembra “risentire anche nei temi di un sentimento di ‘spontaneità’, di riconoscenza della ‘generosità della vita’, riscoprendo così la classicità con una disposizione tutta esistenziale […]. I blu degli sfondi, ‘blu Tito’ come li hanno chiamati, riuscivano ora rafforzati di lucentezza […]” mentre le figure offrono “impressioni di ‘radiose nudità’ […] che sono i segni di una cultura schietta che ha origine in una forma di bellezza arcaica” (Anna Mazzanti, “Il ‘grande seduttore’. Percorso artistico di Ettore Tito”, in Alessandro Bettagno, a cura di, “Ettore Tito 1859-1941”, catalogo della mostra, Milano, 1998, pp. 27-42, pp. 40-41). Tutto è quiete e armonia nell’opera in esame. La luce riflette ombre azzurre sulla pelle chiara del bambino, i cui capelli dorati riprendono il colore della vegetazione lagunare ingiallita dal sole.

Teresa Sacchi Lodispoto
L'asta include 100 lotti di varie provenienze, tra cui Veneto Banca SpA in LCA.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 20% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.
Olio su tela
52,4 x 60,4 cm

Firma:
"E Tito" al recto in basso a destra

Elementi distintivi:
tracce di colore al verso della tela; etichetta con numero di inventario "117" al verso; riferimento inventariale a gesso "B" ... "135"; lacerti di una etichetta

Bibliografia :
Giuseppe L. Marini, “Il valore dei dipinti italiani dell’Ottocento e del Primo Novecento. L’analisi critica, storica ed economica – XXVII Edizione”, Torino, 2009, p. 836; “Ottocento. Catalogo dell’arte italiana dell’Ottocento – n. 38”, Milano 2009, pp. 480, 594; Angelo Enrico, Francesco Luigi Maspes, a cura di, “Ettore Tito. Catalogo ragionato delle opere”, Crocetta del Montello, 2020, pp. 362-364, n. 436

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 80% (sfilacciature della tela; una con dissezione, risarcita)
Condizione superficie: 85% (ridipinture)

Numero componenti lotto: 1
L’infanzia è protagonista dell’intero arco della produzione di Ettore Tito (Castellammare di Stabia 1859 – Venezia 1941). Bambini, spesso distratti come persi nei propri pensieri e lontani dal mondo degli adulti, popolano le scene di genere degli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento, per poi divenire protagonisti in dipinti come “Girotondo” del 1886 o “Bambini” del 1901. Si tratta di piccoli di tutte le estrazioni sociali di cui l’artista indaga con attenzione e curiosità la psicologia e il comportamento come nel caso del ritratto di gruppo “I bambini Rucellai” (collezione privata) del 1903 o del più tardo “La maestrina” (1910-15 circa, collezione privata). Data alla seconda metà degli anni Venti la figura di bambino con margherita su uno sfondo lagunare. Tacciato di facilità a fronte di una tecnica superba, Tito trova in questi anni la sua definitiva consacrazione grazie alle esposizioni presso la Galleria Pesaro e all’intervento di Corrado Ricci e Ugo Ojetti, che fanno ammettere nel 1929 all’Accademia d’Italia. Si tratta di una peculiare forma di “ritorno all’ordine”, che sembra “risentire anche nei temi di un sentimento di ‘spontaneità’, di riconoscenza della ‘generosità della vita’, riscoprendo così la classicità con una disposizione tutta esistenziale […]. I blu degli sfondi, ‘blu Tito’ come li hanno chiamati, riuscivano ora rafforzati di lucentezza […]” mentre le figure offrono “impressioni di ‘radiose nudità’ […] che sono i segni di una cultura schietta che ha origine in una forma di bellezza arcaica” (Anna Mazzanti, “Il ‘grande seduttore’. Percorso artistico di Ettore Tito”, in Alessandro Bettagno, a cura di, “Ettore Tito 1859-1941”, catalogo della mostra, Milano, 1998, pp. 27-42, pp. 40-41). Tutto è quiete e armonia nell’opera in esame. La luce riflette ombre azzurre sulla pelle chiara del bambino, i cui capelli dorati riprendono il colore della vegetazione lagunare ingiallita dal sole.

Teresa Sacchi Lodispoto
L'asta include 100 lotti di varie provenienze, tra cui Veneto Banca SpA in LCA.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 20% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.