Lotto terzi

Lot 331

Lanfredino Lanfredini

Atti istruttori della causa nullitatis promossa da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini, 1572

L'asta si tiene il 22 marzo 2024 alle ore 18.00 (IT Time).
Stima €80,00 - €120,00
Lotto aggiudicato a € 80.00
Documento manoscritto
Ventiquattro pagine




stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Atti istruttori della causa nullitatis promossa davanti ai giudici «secundarum appellationum et nullitatis» della città di Firenze da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini, anche per conto dei fratelli Antonio e Giacomo, e relativa alla controversia vertente fra Giovanni del fu Giacomo «de Macchauribus» da una parte e Diamante, vedova del fu Cristoforo Lanfredini dall'altra. La causa riguarda evidentemente un atto di donazione o di successione in cui viene contestata la linea diretta discendenza dei Lanfredini; l'escussione di testimoni riguarda infatti la ricostruzione della genealogia dei Lanfredini (da un Lanfredino che lasciò un Orsino e un Salimbene; Orsino lasciò poi un Giovanni che generò un Bernardo e questo generò il Giuseppe «assertum donatorem,
et qui habuit rem carnalem cum dicta domina Diamante, uxor infrascripti Christofori»; Salimbene ebbe un Giovanni che ebbe Cristoforo, «qui fuit vir et maritus domine Diamante»).
A questi atti segue appunto la copia della supplica - accolta - inviata il 4 luglio precedente da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini al «Serenissimo Principe» [Cosimo I de° Medici, Granduca di Toscana (+ 1574)] per essere ammesso «a fare certe posizioni e provare la parentela che era intra Cristoforo di Giovan Battista Lanfredini e Giovanni di Bernardo Lanfredini».
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.
Documento manoscritto
Ventiquattro pagine




stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Atti istruttori della causa nullitatis promossa davanti ai giudici «secundarum appellationum et nullitatis» della città di Firenze da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini, anche per conto dei fratelli Antonio e Giacomo, e relativa alla controversia vertente fra Giovanni del fu Giacomo «de Macchauribus» da una parte e Diamante, vedova del fu Cristoforo Lanfredini dall'altra. La causa riguarda evidentemente un atto di donazione o di successione in cui viene contestata la linea diretta discendenza dei Lanfredini; l'escussione di testimoni riguarda infatti la ricostruzione della genealogia dei Lanfredini (da un Lanfredino che lasciò un Orsino e un Salimbene; Orsino lasciò poi un Giovanni che generò un Bernardo e questo generò il Giuseppe «assertum donatorem,
et qui habuit rem carnalem cum dicta domina Diamante, uxor infrascripti Christofori»; Salimbene ebbe un Giovanni che ebbe Cristoforo, «qui fuit vir et maritus domine Diamante»).
A questi atti segue appunto la copia della supplica - accolta - inviata il 4 luglio precedente da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini al «Serenissimo Principe» [Cosimo I de° Medici, Granduca di Toscana (+ 1574)] per essere ammesso «a fare certe posizioni e provare la parentela che era intra Cristoforo di Giovan Battista Lanfredini e Giovanni di Bernardo Lanfredini».
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.