Lotto terzi
Lot 331
Lanfredino Lanfredini
Atti istruttori della causa nullitatis promossa da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini, 1572
La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €80,00 - €120,00
€120.00
Documento manoscritto
Ventiquattro pagine
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Ventiquattro pagine
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Atti istruttori della causa nullitatis promossa davanti ai giudici «secundarum appellationum et nullitatis» della città di Firenze da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini, anche per conto dei fratelli Antonio e Giacomo, e relativa alla controversia vertente fra Giovanni del fu Giacomo «de Macchauribus» da una parte e Diamante, vedova del fu Cristoforo Lanfredini dall'altra. La causa riguarda evidentemente un atto di donazione o di successione in cui viene contestata la linea diretta discendenza dei Lanfredini; l'escussione di testimoni riguarda infatti la ricostruzione della genealogia dei Lanfredini (da un Lanfredino che lasciò un Orsino e un Salimbene; Orsino lasciò poi un Giovanni che generò un Bernardo e questo generò il Giuseppe «assertum donatorem,
et qui habuit rem carnalem cum dicta domina Diamante, uxor infrascripti Christofori»; Salimbene ebbe un Giovanni che ebbe Cristoforo, «qui fuit vir et maritus domine Diamante»).
A questi atti segue appunto la copia della supplica - accolta - inviata il 4 luglio precedente da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini al «Serenissimo Principe» [Cosimo I de° Medici, Granduca di Toscana (+ 1574)] per essere ammesso «a fare certe posizioni e provare la parentela che era intra Cristoforo di Giovan Battista Lanfredini e Giovanni di Bernardo Lanfredini».
et qui habuit rem carnalem cum dicta domina Diamante, uxor infrascripti Christofori»; Salimbene ebbe un Giovanni che ebbe Cristoforo, «qui fuit vir et maritus domine Diamante»).
A questi atti segue appunto la copia della supplica - accolta - inviata il 4 luglio precedente da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini al «Serenissimo Principe» [Cosimo I de° Medici, Granduca di Toscana (+ 1574)] per essere ammesso «a fare certe posizioni e provare la parentela che era intra Cristoforo di Giovan Battista Lanfredini e Giovanni di Bernardo Lanfredini».
Documento manoscritto
Ventiquattro pagine
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Ventiquattro pagine
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Atti istruttori della causa nullitatis promossa davanti ai giudici «secundarum appellationum et nullitatis» della città di Firenze da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini, anche per conto dei fratelli Antonio e Giacomo, e relativa alla controversia vertente fra Giovanni del fu Giacomo «de Macchauribus» da una parte e Diamante, vedova del fu Cristoforo Lanfredini dall'altra. La causa riguarda evidentemente un atto di donazione o di successione in cui viene contestata la linea diretta discendenza dei Lanfredini; l'escussione di testimoni riguarda infatti la ricostruzione della genealogia dei Lanfredini (da un Lanfredino che lasciò un Orsino e un Salimbene; Orsino lasciò poi un Giovanni che generò un Bernardo e questo generò il Giuseppe «assertum donatorem,
et qui habuit rem carnalem cum dicta domina Diamante, uxor infrascripti Christofori»; Salimbene ebbe un Giovanni che ebbe Cristoforo, «qui fuit vir et maritus domine Diamante»).
A questi atti segue appunto la copia della supplica - accolta - inviata il 4 luglio precedente da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini al «Serenissimo Principe» [Cosimo I de° Medici, Granduca di Toscana (+ 1574)] per essere ammesso «a fare certe posizioni e provare la parentela che era intra Cristoforo di Giovan Battista Lanfredini e Giovanni di Bernardo Lanfredini».
et qui habuit rem carnalem cum dicta domina Diamante, uxor infrascripti Christofori»; Salimbene ebbe un Giovanni che ebbe Cristoforo, «qui fuit vir et maritus domine Diamante»).
A questi atti segue appunto la copia della supplica - accolta - inviata il 4 luglio precedente da Lanfredino del fu Bartolomeo Lanfredini al «Serenissimo Principe» [Cosimo I de° Medici, Granduca di Toscana (+ 1574)] per essere ammesso «a fare certe posizioni e provare la parentela che era intra Cristoforo di Giovan Battista Lanfredini e Giovanni di Bernardo Lanfredini».
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