Lotto terzi

Lot 327

Antonio Pacinotti (Pisa 1841 – ivi 1912)

Anelli elettromagnetici, brevetto Anello Pacinotti

La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €50,00 - €80,00
Lotto aggiudicato a € 75.00
Cartolina postale
Una pagina

7 giugno 1911

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Cartolina postale, datata '7 giugno 1911', del politico e scienziato Antonio Pacinotti, inventore della dinamo e del motore elettrico. A soli 15 anni fu ammesso a frequentare il corso di matematica, pura ed applicata, all’Università. Fu allievo di Carlo Matteucci e si laureò in matematica a Pisa con Riccardo Felici. Nel 1862 fu di valido aiuto dell'astronomo Giovanni Battista Donati ed in questo periodo scoprì anche una cometa (nota come 1862 III). Successe al padre nel 1881 nella cattedra di Fisica Tecnologica dell'Università di Pisa. Tra i suoi allievi vi fu Augusto Righi che ne sarà suo successore. Fu in seguito alle lezioni del Professor Riccardo Felici che Pacinotti sviluppò l’interesse per i fenomeni elettrici. Nel 1858, a soli 17 anni, scrisse un quaderno, intitolato 'Sogni', dove riportò molti degli appunti delle sue ricerche. Nel 1858 ebbe la prima intuizione dell'anello, noto oggi come l'anello di Pacinotti, che diventerà la base per la realizzazione della dinamo, arrivando per primo a costruire il 10 gennaio 1859 un generatore dinamo-elettrico di corrente continua sperimentale. Il primo esemplare di dispositivo elettrico fu realizzato presso il laboratorio di fisica del padre nel 1860, ed è considerato la prima macchina dinamica generatrice di elettricità (dinamo). Pacinotti mise a punto il suo dispositivo ad anello ma non si curò di brevettarlo. Incaricato di acquistare apparecchiature scientifiche per conto del Ministero della Marina Italiana, Pacinotti si recò a Parigi ove incontra Demoulin, Direttore delle officine Fremont, al quale prospetta la sua invenzione sperando di convincerlo ad acquistare i diritti per lo sviluppo industriale del suo dispositivo; il Direttore gli presentò così il capoofficina belga Zénobe-Théophile Gramme ai fini di uno sviluppo tecnico-industriale della stessa. Al capoofficina Pacinotti fece dimostrazioni e diede schemi e descrizioni di funzionamento, nella convinzione che si potesse giungere ad uno sviluppo industriale e al riconoscimento della sua invenzione. Gramme indegnamente avocò poi a sé i diritti dell'invenzione, presentando nel 1869 un suo modello con domanda di brevetto pronto per la produzione industriale. Fu quest'ultimo nel 1871 a brevettare la dinamo. Pacinotti cadde nello sconforto. Inutilmente pubblicò una lettera di protesta sui 'Comptes Rendus', la rivista dell’Accademia francese delle Scienze. Nonostante tutto la scoperta purtroppo non gli sarà mai riconosciuta in Francia. La priorità dell’invenzione della dinamo/motore o meglio dell'"anello" gli venne riconosciuta però solo dopo la sua morte, all’Esposizione Universale di Chicago del 1933 e nel 1934 ad un Congresso degli Scienziati Elettrotecnici, in occasione del 75º anniversario della sua ideazione. La missiva è indirizzata al geologo e vulcanologo Raffaele Vittorio Matteucci. Il testo è di interesse: "È stato chiesto un brevetto; se sarà accordato ne verrà pubblicata la descrizione. Essa non contiene che proposte per aumentare l'isolamento nel commutatore di una macchina elettrodinamica, e per facilitare la costruzione di Anelli Elettromagnetici di grandi dimensioni" e nella quale vi è la descrizione della sua ultima scoperta, per cui ha chiesto un brevetto con l'intenzione di poi pubblicarla: ". Nel retro vi è un’ annotazione da parte di un autore anonimo, nella quale spiega il motivo per cui la cartolina non è firmata dal Pacinotti: "... la cartolina non è firmata perchè il P. vi parla di cosa sua ed è l'uomo più modesto del mondo, tant'è vero che l'invenzione dell'Anello fu sfruttata da alcuni francesi.". Una pagina.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.
Cartolina postale
Una pagina

7 giugno 1911

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Cartolina postale, datata '7 giugno 1911', del politico e scienziato Antonio Pacinotti, inventore della dinamo e del motore elettrico. A soli 15 anni fu ammesso a frequentare il corso di matematica, pura ed applicata, all’Università. Fu allievo di Carlo Matteucci e si laureò in matematica a Pisa con Riccardo Felici. Nel 1862 fu di valido aiuto dell'astronomo Giovanni Battista Donati ed in questo periodo scoprì anche una cometa (nota come 1862 III). Successe al padre nel 1881 nella cattedra di Fisica Tecnologica dell'Università di Pisa. Tra i suoi allievi vi fu Augusto Righi che ne sarà suo successore. Fu in seguito alle lezioni del Professor Riccardo Felici che Pacinotti sviluppò l’interesse per i fenomeni elettrici. Nel 1858, a soli 17 anni, scrisse un quaderno, intitolato 'Sogni', dove riportò molti degli appunti delle sue ricerche. Nel 1858 ebbe la prima intuizione dell'anello, noto oggi come l'anello di Pacinotti, che diventerà la base per la realizzazione della dinamo, arrivando per primo a costruire il 10 gennaio 1859 un generatore dinamo-elettrico di corrente continua sperimentale. Il primo esemplare di dispositivo elettrico fu realizzato presso il laboratorio di fisica del padre nel 1860, ed è considerato la prima macchina dinamica generatrice di elettricità (dinamo). Pacinotti mise a punto il suo dispositivo ad anello ma non si curò di brevettarlo. Incaricato di acquistare apparecchiature scientifiche per conto del Ministero della Marina Italiana, Pacinotti si recò a Parigi ove incontra Demoulin, Direttore delle officine Fremont, al quale prospetta la sua invenzione sperando di convincerlo ad acquistare i diritti per lo sviluppo industriale del suo dispositivo; il Direttore gli presentò così il capoofficina belga Zénobe-Théophile Gramme ai fini di uno sviluppo tecnico-industriale della stessa. Al capoofficina Pacinotti fece dimostrazioni e diede schemi e descrizioni di funzionamento, nella convinzione che si potesse giungere ad uno sviluppo industriale e al riconoscimento della sua invenzione. Gramme indegnamente avocò poi a sé i diritti dell'invenzione, presentando nel 1869 un suo modello con domanda di brevetto pronto per la produzione industriale. Fu quest'ultimo nel 1871 a brevettare la dinamo. Pacinotti cadde nello sconforto. Inutilmente pubblicò una lettera di protesta sui 'Comptes Rendus', la rivista dell’Accademia francese delle Scienze. Nonostante tutto la scoperta purtroppo non gli sarà mai riconosciuta in Francia. La priorità dell’invenzione della dinamo/motore o meglio dell'"anello" gli venne riconosciuta però solo dopo la sua morte, all’Esposizione Universale di Chicago del 1933 e nel 1934 ad un Congresso degli Scienziati Elettrotecnici, in occasione del 75º anniversario della sua ideazione. La missiva è indirizzata al geologo e vulcanologo Raffaele Vittorio Matteucci. Il testo è di interesse: "È stato chiesto un brevetto; se sarà accordato ne verrà pubblicata la descrizione. Essa non contiene che proposte per aumentare l'isolamento nel commutatore di una macchina elettrodinamica, e per facilitare la costruzione di Anelli Elettromagnetici di grandi dimensioni" e nella quale vi è la descrizione della sua ultima scoperta, per cui ha chiesto un brevetto con l'intenzione di poi pubblicarla: ". Nel retro vi è un’ annotazione da parte di un autore anonimo, nella quale spiega il motivo per cui la cartolina non è firmata dal Pacinotti: "... la cartolina non è firmata perchè il P. vi parla di cosa sua ed è l'uomo più modesto del mondo, tant'è vero che l'invenzione dell'Anello fu sfruttata da alcuni francesi.". Una pagina.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.