Olio su tela
79 x 123 cm
Elementi distintivi:
al verso, sull’asse superiore della cornice, etichetta stampata «106136/9»
Provenienza:
Hampel, München, 26.06.2009 (Poerson), l. 280; Hampel, München, 30.06.2016, l. 837 (Poerson)
Esposizioni:
expertise di Emilio Negro, in copia (come Poerson)
Stato di conservazione:
Condizione supporto: 75% (possibile sfondamento, risarcito, nella parte sinistra; rintelo)
Condizione superficie: 80% (cadute di colore e ritocchi sparsi, specie nella parte sinistra; spulitura)
L’opera raffigura Flora, divinità del mondo vegetale, attorniata da putti, alcuni alati, che la decorano porgendole dei fiori. Emilio Negro, con felice intuizione, collega il dipinto al pittore francese Charles-François Poerson, attivo per lungo tempo in Italia. Figlio d’arte, Charles François si forma accanto al padre Charles, per poi diventare allievo del cugino Noël Coypel, esponente della corrente classicista e direttore dell’Académie de France à Rome dal 1673 al 1675. Con Coypel, Charles François si reca a Roma nel 1672, grazie ad un premio vinto l'anno prima. Dal 1677 è nuovamente a Parigi, dove nel 1682 entra a far parte dell'Académie Royale. Il legame con l’Italia lo riporta nell’Urbe dove venne a sua volta nominato direttore dell’Académie dal 1704 fino alla morte, e tra il 1714 e il 1718 e ancora nel biennio 1721-22 direttore dell’Accademia di San Luca. Nel 1725 muore a Roma e la tomba, attribuita allo scultore Pierre de L’Estache, anch’egli direttore di Villa Medici (1737-1738), ne ricorda i meriti nella Chiesa di San Luigi dei Francesi.
Come prova d’accesso all'Académie Royale, nel 1677, Poerson dipinse "L'unione della Accademia di Parigi e della Accademia di San Luca di Roma", tela oggi conservata nel Musée National des Châteaux de Versailles et de Trianon (inv. MV 7291). L’opera presenta forti assonanze con la tela in esame, sia nella fattura delle figure (in particolare quella femminile in veste rosa, che mostra un profilo pressoché identico alla tela in esame) sia nel modo di dipingere il cielo e il fogliame, a macchie tondeggianti piuttosto regolari: anche se le anatomie nel dipinto in asta appaiono più rigide e semplificate, forse anche a causa di una pulitura eccessiva (mentre resta magnifico il brano di natura morta costituito dai fiori in grembo a Flora). Queste similitudini - nell'ipotesi di conferma della attribuzione a Poerson - suggerirebbero una analoga datazione per l'opera in esame.
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