Lotti Bonino

Lot 7

Mammut lanoso (Mammuthus primigenius)

Cranio con zanne, circa 45.000 anni, Europa orientale

La seduta d'asta si tiene il 16 maggio 2024 alle 15:30 (IT Time)
Stima €25000 - €35000
€25000.00
Fossile
210 x 90 x 80 (cm)

Provenienza:
mercato (Italia)

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 70% (restauri - ricostruzione parziale della scatola cranica, riposizionamento dell'innesto delle zanne dislocato dalla pressione geologica - consolidamento)
Condizione superficie: 70%

Questo iconico cranio dotato di zanne originali apparteneva ad una femmina di mammut lanoso (Mammuthus primigenius), una specie estinta di mammut vissuta dal Pleistocene medio fino alla sua estinzione nell'epoca dell'Olocene. il mammuth lanoso occupa uno dei posti più recenti nella classificazione delle specie di mammut, che inizia con il mammuthus subplanifrons africano all'inizio del Pliocene. Il mammut lanoso iniziò a divergere dal mammut delle steppe circa 800.000 anni fa in Siberia. Il suo parente più prossimo è l'elefante asiatico. Il mammut colombiano (Mammuthus columbi) viveva insieme al mammut lanoso nel Nord America e gli studi sul DNA mostrano che i due si ibridarono tra loro.
L'aspetto e il comportamento di questa specie sono tra i meglio studiati tra tutti gli animali preistorici grazie alla scoperta di carcasse congelate in Siberia e Nord America, nonché di scheletri, denti, contenuto di stomaco, sterco e rappresentazioni della vita nelle pitture rupestri preistoriche. I resti di mammut erano conosciuti da tempo in Asia prima che diventassero noti agli europei nel XVII secolo. L'origine di questi resti è stata a lungo oggetto di dibattito e spesso veniva spiegata come resti di creature leggendarie. Il mammut fu identificato come una specie estinta di elefante da Georges Cuvier nel 1796.
Il mammut lanoso aveva all'incirca le stesse dimensioni dei moderni elefanti africani. I maschi raggiungevano un'altezza al garrese compresa tra 2,67 e 3,49 m e pesavano tra 3,9 e 8,2 tonnellate. Le femmine raggiungevano i 2,3–2,6 m di altezza a garrese e pesavano tra 2,8 e 4 tonnellate. Un cucciolo appena nato pesava circa 90 kg. Il mammut lanoso era ben adattato all'ambiente freddo del'ultima era glaciale. Era ricoperto di pelliccia, con una protezione superficiale di peli lunghi e un sottopelo più corto. Il colore del mantello variava dallo scuro al chiaro. Le orecchie e la coda erano corte per ridurre al minimo il congelamento e la perdita di calore. Aveva zanne lunghe e ricurve e quattro molari, che venivano sostituiti fino a sei volte durante la vita di un individuo. Il suo comportamento era simile a quello degli elefanti moderni e utilizzava le zanne e la proboscide per manipolare oggetti, combattere e procurarsi il cibo. La dieta del mammut lanoso era principalmente erba, radici rami e corteccia. Gli individui potevano probabilmente raggiungere i 60 anni. Il suo habitat era la steppa, che si estendeva attraverso l'Eurasia settentrionale e il Nord America.
Il mammut lanoso coesistette con i primi umani moderni, che usarono le sue ossa e le sue zanne per creare opere d'arte, strumenti, parti di abitazioni, e cacciavano la specie per il cibo. La popolazione di mammut lanosi diminuì alla fine del tardo Pleistocene, con le ultime popolazioni della Siberia continentale che persistettero fino a circa 10.000 anni fa, sebbene popolazioni isolate sopravvissero nella zona dello stretto di Bering, sull'isola di San Paolo, fino a 5.600 anni fa e sull'isola di Wrangel fino a 4.000 anni fa. Dopo la sua estinzione, gli esseri umani continuarono a utilizzare l'avorio come materia prima, una tradizione che continua ancora oggi. Con un progetto sul genoma del mammut completato nel 2015, è stato proposto che la specie possa essere rianimata con vari mezzi, ma nessuno dei metodi proposti è ancora fattibile.
L'asta include 61 lotti di varie provenienze private, tutti collocati in Italia.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 20% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata. Nota Bene. I contenuti delle schede di catalogo sono puramente indicativi, non costituiscono garanzia e non sostituiscono la visione e la valutazione diretta dell’opera da parte del potenziale acquirente. Si veda nelle Regole della Vendita il paragrafo Caratteristiche dei beni e limiti di garanzia.
Fossile
210 x 90 x 80 (cm)

Provenienza:
mercato (Italia)

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 70% (restauri - ricostruzione parziale della scatola cranica, riposizionamento dell'innesto delle zanne dislocato dalla pressione geologica - consolidamento)
Condizione superficie: 70%

Questo iconico cranio dotato di zanne originali apparteneva ad una femmina di mammut lanoso (Mammuthus primigenius), una specie estinta di mammut vissuta dal Pleistocene medio fino alla sua estinzione nell'epoca dell'Olocene. il mammuth lanoso occupa uno dei posti più recenti nella classificazione delle specie di mammut, che inizia con il mammuthus subplanifrons africano all'inizio del Pliocene. Il mammut lanoso iniziò a divergere dal mammut delle steppe circa 800.000 anni fa in Siberia. Il suo parente più prossimo è l'elefante asiatico. Il mammut colombiano (Mammuthus columbi) viveva insieme al mammut lanoso nel Nord America e gli studi sul DNA mostrano che i due si ibridarono tra loro.
L'aspetto e il comportamento di questa specie sono tra i meglio studiati tra tutti gli animali preistorici grazie alla scoperta di carcasse congelate in Siberia e Nord America, nonché di scheletri, denti, contenuto di stomaco, sterco e rappresentazioni della vita nelle pitture rupestri preistoriche. I resti di mammut erano conosciuti da tempo in Asia prima che diventassero noti agli europei nel XVII secolo. L'origine di questi resti è stata a lungo oggetto di dibattito e spesso veniva spiegata come resti di creature leggendarie. Il mammut fu identificato come una specie estinta di elefante da Georges Cuvier nel 1796.
Il mammut lanoso aveva all'incirca le stesse dimensioni dei moderni elefanti africani. I maschi raggiungevano un'altezza al garrese compresa tra 2,67 e 3,49 m e pesavano tra 3,9 e 8,2 tonnellate. Le femmine raggiungevano i 2,3–2,6 m di altezza a garrese e pesavano tra 2,8 e 4 tonnellate. Un cucciolo appena nato pesava circa 90 kg. Il mammut lanoso era ben adattato all'ambiente freddo del'ultima era glaciale. Era ricoperto di pelliccia, con una protezione superficiale di peli lunghi e un sottopelo più corto. Il colore del mantello variava dallo scuro al chiaro. Le orecchie e la coda erano corte per ridurre al minimo il congelamento e la perdita di calore. Aveva zanne lunghe e ricurve e quattro molari, che venivano sostituiti fino a sei volte durante la vita di un individuo. Il suo comportamento era simile a quello degli elefanti moderni e utilizzava le zanne e la proboscide per manipolare oggetti, combattere e procurarsi il cibo. La dieta del mammut lanoso era principalmente erba, radici rami e corteccia. Gli individui potevano probabilmente raggiungere i 60 anni. Il suo habitat era la steppa, che si estendeva attraverso l'Eurasia settentrionale e il Nord America.
Il mammut lanoso coesistette con i primi umani moderni, che usarono le sue ossa e le sue zanne per creare opere d'arte, strumenti, parti di abitazioni, e cacciavano la specie per il cibo. La popolazione di mammut lanosi diminuì alla fine del tardo Pleistocene, con le ultime popolazioni della Siberia continentale che persistettero fino a circa 10.000 anni fa, sebbene popolazioni isolate sopravvissero nella zona dello stretto di Bering, sull'isola di San Paolo, fino a 5.600 anni fa e sull'isola di Wrangel fino a 4.000 anni fa. Dopo la sua estinzione, gli esseri umani continuarono a utilizzare l'avorio come materia prima, una tradizione che continua ancora oggi. Con un progetto sul genoma del mammut completato nel 2015, è stato proposto che la specie possa essere rianimata con vari mezzi, ma nessuno dei metodi proposti è ancora fattibile.
L'asta include 61 lotti di varie provenienze private, tutti collocati in Italia.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 20% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata. Nota Bene. I contenuti delle schede di catalogo sono puramente indicativi, non costituiscono garanzia e non sostituiscono la visione e la valutazione diretta dell’opera da parte del potenziale acquirente. Si veda nelle Regole della Vendita il paragrafo Caratteristiche dei beni e limiti di garanzia.