Lotti Bonino
Lot 84
Toni Benetton (1910 – 1996)
Grande molla. Rapporto elastico, 1975
La seduta d'asta si tiene il 21 novembre 2024 alle 18:00 (IT Time)
Stima €30000 - €50000
Lamiera di ferro tagliata a fiamma ossidrica
275 x 240 x 240 (cm)
Firma:
"TONI BENETTON" inciso su lastrina affissa alla base
Bibliografia :
F. Solmi, M. Venturoli, P. D’Ortona e M. Pasquali, a cura di, XXXI Mostra internazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla al Mare, 1977; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 94, 256, 372, scheda 274; "Catalogo internazionale d'arte moderna n.7" (speciale Toni Benetton), 1994-1995, p. 131
Esposizioni:
Galleria d’arte moderna, Bologna, 1977; Premio Michetti, Francavilla al mare, 1977; Toscana scultura, Stia, 1978; Giardini pubblici di Bologna, 1978; Castelfranco Veneto, 1986; Spazio Lazzari, Treviso, 2002-2003
Certificati:
Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton
Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90%
Condizione superficie: 90%
275 x 240 x 240 (cm)
Firma:
"TONI BENETTON" inciso su lastrina affissa alla base
Bibliografia :
F. Solmi, M. Venturoli, P. D’Ortona e M. Pasquali, a cura di, XXXI Mostra internazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla al Mare, 1977; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 94, 256, 372, scheda 274; "Catalogo internazionale d'arte moderna n.7" (speciale Toni Benetton), 1994-1995, p. 131
Esposizioni:
Galleria d’arte moderna, Bologna, 1977; Premio Michetti, Francavilla al mare, 1977; Toscana scultura, Stia, 1978; Giardini pubblici di Bologna, 1978; Castelfranco Veneto, 1986; Spazio Lazzari, Treviso, 2002-2003
Certificati:
Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton
Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90%
Condizione superficie: 90%
La "Molla", realizzata nel 1975, è il capolavoro della serie dei "Semoventi", sculture in cui il moto, spesso sollecitato da magneti, è un elemento essenziale.
Sviluppati a partire dal 1971, i "Semoventi" sono il parallelo perfetto, in pura scultura, delle "Linee generatrici", che Benetton realizzate come sculture-strutture. Le "Linee generatrici" - con le loro enormi, monumentali dimensioni - avevano posto l'artista di fronte al problema di come dissipare la spinta del vento e il conseguente movimento della struttura. Nella "Molla", il movimento è impresso dall'uomo, e diventa suono. Il concetto fondamentale di Toni Benetton è di dare al ferro senso di leggerezza, sfruttandone l'elasticità. Di ciò la "Molla" è il migliore esempio. Attraverso una serie di calcoli molto complessi, l'artista realizza una scultura che, sollecitata dall'uomo senza fatica, incomincia a vibrare fino a che gli elementi si scontrano producendo un suono simile alle campane. Per un breve periodo - da pochi secondi a qualche minuto - l'opera è in una sorta di stasi mobile, per cui i suoni si generano inattesi: la stessa misura delle pause non è facilmente prevedibile essendo gli accordi creati dallo scontro alternativo di qualsiasi dei quasi 20 elementi. Qui Benetton si ricollega sia al tema della produzione industriale, affidando al sovrapporsi di lamine rugginose in forma di triangoli la costruzione del suo strumento, sia agli esiti della musica classica moderna, da Schoenberg, a Nono, Berio, Cage e Xenakis. Le pause diventano suono, il suono diventa materia, non c'è più distanza tra natura, atto volontario e caso.
La "Molla" fu preparata attraverso molti disegni e almeno dieci bozzetti in varie misure, di cui oggi solo quattro restano (per esempio, cfr. F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 39, 173, 176-177; C. Sala e N. Stringa, a cura di, "Toni Benetton. Per una scultura visibile", Torino, 2011, p. 30, tavv. XXI e XXII). Nel 1986, durante una esposizione a Castelfranco, il violoncellista Mario Brunello improvvisò di fronte alle telecamere RAI l’accompagnamento alla musica della "Molla" azionata da Toni Benetton.
Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.
Sviluppati a partire dal 1971, i "Semoventi" sono il parallelo perfetto, in pura scultura, delle "Linee generatrici", che Benetton realizzate come sculture-strutture. Le "Linee generatrici" - con le loro enormi, monumentali dimensioni - avevano posto l'artista di fronte al problema di come dissipare la spinta del vento e il conseguente movimento della struttura. Nella "Molla", il movimento è impresso dall'uomo, e diventa suono. Il concetto fondamentale di Toni Benetton è di dare al ferro senso di leggerezza, sfruttandone l'elasticità. Di ciò la "Molla" è il migliore esempio. Attraverso una serie di calcoli molto complessi, l'artista realizza una scultura che, sollecitata dall'uomo senza fatica, incomincia a vibrare fino a che gli elementi si scontrano producendo un suono simile alle campane. Per un breve periodo - da pochi secondi a qualche minuto - l'opera è in una sorta di stasi mobile, per cui i suoni si generano inattesi: la stessa misura delle pause non è facilmente prevedibile essendo gli accordi creati dallo scontro alternativo di qualsiasi dei quasi 20 elementi. Qui Benetton si ricollega sia al tema della produzione industriale, affidando al sovrapporsi di lamine rugginose in forma di triangoli la costruzione del suo strumento, sia agli esiti della musica classica moderna, da Schoenberg, a Nono, Berio, Cage e Xenakis. Le pause diventano suono, il suono diventa materia, non c'è più distanza tra natura, atto volontario e caso.
La "Molla" fu preparata attraverso molti disegni e almeno dieci bozzetti in varie misure, di cui oggi solo quattro restano (per esempio, cfr. F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 39, 173, 176-177; C. Sala e N. Stringa, a cura di, "Toni Benetton. Per una scultura visibile", Torino, 2011, p. 30, tavv. XXI e XXII). Nel 1986, durante una esposizione a Castelfranco, il violoncellista Mario Brunello improvvisò di fronte alle telecamere RAI l’accompagnamento alla musica della "Molla" azionata da Toni Benetton.
Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.
L'asta include 102 lotti, tutti collocati a Vicenza (Spazia Bonino, Via Vecchia Ferriera 70), o, dove così specificato in calce alla scheda, a Villa Marignana, Mogliano Veneto.
Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti.
Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 40% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 31,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 28,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 21,80% + IVA.
Per i clienti titolari di Bonino Club Card tutte le commissioni sono ridotte come segue: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 35% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. In ogni caso è applicata una commissione minima di € 20 + IVA per lotto.
Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta.
Le penali per il tardivo pagamento sono pari al minimo al 30% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.
Nota Bene. I contenuti delle schede di catalogo sono puramente indicativi, non costituiscono garanzia e non sostituiscono la visione e la valutazione diretta dell’opera da parte del potenziale acquirente. Si veda nelle Regole della Vendita il paragrafo Caratteristiche dei beni e limiti di garanzia.
Lamiera di ferro tagliata a fiamma ossidrica
275 x 240 x 240 (cm)
Firma:
"TONI BENETTON" inciso su lastrina affissa alla base
Bibliografia :
F. Solmi, M. Venturoli, P. D’Ortona e M. Pasquali, a cura di, XXXI Mostra internazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla al Mare, 1977; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 94, 256, 372, scheda 274; "Catalogo internazionale d'arte moderna n.7" (speciale Toni Benetton), 1994-1995, p. 131
Esposizioni:
Galleria d’arte moderna, Bologna, 1977; Premio Michetti, Francavilla al mare, 1977; Toscana scultura, Stia, 1978; Giardini pubblici di Bologna, 1978; Castelfranco Veneto, 1986; Spazio Lazzari, Treviso, 2002-2003
Certificati:
Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton
Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90%
Condizione superficie: 90%
275 x 240 x 240 (cm)
Firma:
"TONI BENETTON" inciso su lastrina affissa alla base
Bibliografia :
F. Solmi, M. Venturoli, P. D’Ortona e M. Pasquali, a cura di, XXXI Mostra internazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla al Mare, 1977; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 94, 256, 372, scheda 274; "Catalogo internazionale d'arte moderna n.7" (speciale Toni Benetton), 1994-1995, p. 131
Esposizioni:
Galleria d’arte moderna, Bologna, 1977; Premio Michetti, Francavilla al mare, 1977; Toscana scultura, Stia, 1978; Giardini pubblici di Bologna, 1978; Castelfranco Veneto, 1986; Spazio Lazzari, Treviso, 2002-2003
Certificati:
Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton
Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90%
Condizione superficie: 90%
La "Molla", realizzata nel 1975, è il capolavoro della serie dei "Semoventi", sculture in cui il moto, spesso sollecitato da magneti, è un elemento essenziale.
Sviluppati a partire dal 1971, i "Semoventi" sono il parallelo perfetto, in pura scultura, delle "Linee generatrici", che Benetton realizzate come sculture-strutture. Le "Linee generatrici" - con le loro enormi, monumentali dimensioni - avevano posto l'artista di fronte al problema di come dissipare la spinta del vento e il conseguente movimento della struttura. Nella "Molla", il movimento è impresso dall'uomo, e diventa suono. Il concetto fondamentale di Toni Benetton è di dare al ferro senso di leggerezza, sfruttandone l'elasticità. Di ciò la "Molla" è il migliore esempio. Attraverso una serie di calcoli molto complessi, l'artista realizza una scultura che, sollecitata dall'uomo senza fatica, incomincia a vibrare fino a che gli elementi si scontrano producendo un suono simile alle campane. Per un breve periodo - da pochi secondi a qualche minuto - l'opera è in una sorta di stasi mobile, per cui i suoni si generano inattesi: la stessa misura delle pause non è facilmente prevedibile essendo gli accordi creati dallo scontro alternativo di qualsiasi dei quasi 20 elementi. Qui Benetton si ricollega sia al tema della produzione industriale, affidando al sovrapporsi di lamine rugginose in forma di triangoli la costruzione del suo strumento, sia agli esiti della musica classica moderna, da Schoenberg, a Nono, Berio, Cage e Xenakis. Le pause diventano suono, il suono diventa materia, non c'è più distanza tra natura, atto volontario e caso.
La "Molla" fu preparata attraverso molti disegni e almeno dieci bozzetti in varie misure, di cui oggi solo quattro restano (per esempio, cfr. F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 39, 173, 176-177; C. Sala e N. Stringa, a cura di, "Toni Benetton. Per una scultura visibile", Torino, 2011, p. 30, tavv. XXI e XXII). Nel 1986, durante una esposizione a Castelfranco, il violoncellista Mario Brunello improvvisò di fronte alle telecamere RAI l’accompagnamento alla musica della "Molla" azionata da Toni Benetton.
Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.
Sviluppati a partire dal 1971, i "Semoventi" sono il parallelo perfetto, in pura scultura, delle "Linee generatrici", che Benetton realizzate come sculture-strutture. Le "Linee generatrici" - con le loro enormi, monumentali dimensioni - avevano posto l'artista di fronte al problema di come dissipare la spinta del vento e il conseguente movimento della struttura. Nella "Molla", il movimento è impresso dall'uomo, e diventa suono. Il concetto fondamentale di Toni Benetton è di dare al ferro senso di leggerezza, sfruttandone l'elasticità. Di ciò la "Molla" è il migliore esempio. Attraverso una serie di calcoli molto complessi, l'artista realizza una scultura che, sollecitata dall'uomo senza fatica, incomincia a vibrare fino a che gli elementi si scontrano producendo un suono simile alle campane. Per un breve periodo - da pochi secondi a qualche minuto - l'opera è in una sorta di stasi mobile, per cui i suoni si generano inattesi: la stessa misura delle pause non è facilmente prevedibile essendo gli accordi creati dallo scontro alternativo di qualsiasi dei quasi 20 elementi. Qui Benetton si ricollega sia al tema della produzione industriale, affidando al sovrapporsi di lamine rugginose in forma di triangoli la costruzione del suo strumento, sia agli esiti della musica classica moderna, da Schoenberg, a Nono, Berio, Cage e Xenakis. Le pause diventano suono, il suono diventa materia, non c'è più distanza tra natura, atto volontario e caso.
La "Molla" fu preparata attraverso molti disegni e almeno dieci bozzetti in varie misure, di cui oggi solo quattro restano (per esempio, cfr. F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 39, 173, 176-177; C. Sala e N. Stringa, a cura di, "Toni Benetton. Per una scultura visibile", Torino, 2011, p. 30, tavv. XXI e XXII). Nel 1986, durante una esposizione a Castelfranco, il violoncellista Mario Brunello improvvisò di fronte alle telecamere RAI l’accompagnamento alla musica della "Molla" azionata da Toni Benetton.
Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.
L'asta include 102 lotti, tutti collocati a Vicenza (Spazia Bonino, Via Vecchia Ferriera 70), o, dove così specificato in calce alla scheda, a Villa Marignana, Mogliano Veneto.
Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti.
Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 40% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 31,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 28,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 21,80% + IVA.
Per i clienti titolari di Bonino Club Card tutte le commissioni sono ridotte come segue: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 35% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. In ogni caso è applicata una commissione minima di € 20 + IVA per lotto.
Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta.
Le penali per il tardivo pagamento sono pari al minimo al 30% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.
Nota Bene. I contenuti delle schede di catalogo sono puramente indicativi, non costituiscono garanzia e non sostituiscono la visione e la valutazione diretta dell’opera da parte del potenziale acquirente. Si veda nelle Regole della Vendita il paragrafo Caratteristiche dei beni e limiti di garanzia.
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