Olio su tavola
46,9 x 60,8 cm
Firma:
"Mosé Bianchi" al recto
Altre iscrizioni:
annotazione autografa "Chioggia" (?) al recto; d'altra mano "Marie Louise (.... ......) de Bernasconi 1577"
Elementi distintivi:
indicazione inventario "MB 333" (Mosé Bianchi ?); tre etichette dattiloscritte con numero di inventario "179989"; una etichetta strappata; un numero di inventario a stencil "405ZC"
Provenienza:
collezione Bernasconi, Milano
Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90%
Condizione superficie: 75% (integrazioni, per esempio nel cielo, nel riflesso della vela e nella figura in chiaro)
Numero componenti lotto: 1
Formatosi alla Accademia di Brera dal 1856, con Schmidt, Bisi, Zimmermann, Sogni e Giuseppe Bertini, Bianchi ha per compagni di corso Federico Faruffini, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Filippo Carcano, con i quali dividerà per qualche anno lo studio milanese in via San Primo. Nel 1867 vince, con "L'ombra di Samuele appare a Saul", il pensionato "Oggioni", che gli finanzia due anni di soggiorno a Venezia, dove studia la pittura del Settecento, a Roma e a Parigi, dove è impressionato dalla pittura di Meissonier e di Fortuny. Nel 1869 presenta a Brera "I fratelli sono al campo" nel quale, rappresentando alcune giovani donne prostrate in preghiera per la salvezza dei fratelli combattenti nella III Guerra d'Indipendenza, unisce il verismo dell'immagine al sentimento patriottico e religioso.
Inizia alla fine degli anni Settanta la sua attività di frescante, ispirandosi alla lezione di Tiepolo: del 1877 è il ciclo di affreschi nella Villa Giovanelli a Lonigo, presso Vicenza, dal 1883 al 1884 è la decorazione della Stazione Reale di Monza, con "Il genio dei Savoia" e del 1885 sono le decorazioni di Palazzo Turati, a Milano. In ripetuti viaggi a Venezia produce vedute lagunari che gli procurano grande popolarità, tanto da ripetere numerose versioni di una delle sue tele di maggior successo, "La laguna in burrasca", 1879, presente nel Museo Godi Valmarana di Lugo Vicentino.
La tela in asta appartiene a questa fortunata produzione, databile agli ultimi anni Settanta, e attenta anche alla vita degli umili, che rappresenta il punto di unione tra l'ispirazione religiosa (che è anche interesse per la natura) e quella sociale di Bianchi.
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