Lotti Bonino

Lot 49

Oscar Ghiglia (1876 – 1945)

Ritratto della signora Pichi, 1930-1932 ca

L'asta si tiene il 30/01/2024 alle ore 18:00 (IT Time)
Stima €3000 - €4000
Lotto aggiudicato a € 6500.00
Olio su tela
46 x 39,6 cm

Elementi distintivi:
al verso, a gesso e a pennarello segni di inventario, probabilmente relativi a passaggi d'asta

Bibliografia :
Leonardo Ghiglia e Stefano Zampieri, a cura di, "Oscar Ghiglia. Catalogo generale", Cinisello Balsamo, 2022, s.v.

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90% (leggere sfilacciature e avvallamenti, da pressione, della tela; alcune probabili suture)
Condizione superficie: 85% (piccole cadute e distacchi; riprese pittoriche; vernice protettiva)

Numero componenti lotto: 1
Nel primo dopoguerra Ghiglia riallacciò i rapporti con i vecchi amici Papini e Soffici. Da questo momento in poi lavorò però in maniera sostanzialmente appartata, pur continuando a ricevere attenzione critica. Ojetti scrive di Ghiglia nel 1920 sulla rivista "Dedalo" e, nel 1921, lo presenta in una mostra collettiva di arte contemporanea italiana alla Galleria Pesaro di Milano. Ojetti favorì anche l'acquisto di una sua opera ("Il piatto giallo", 1920-21 circa) da parte del Museo de Arte Italiano di Lima. Nel 1926 il pittore partecipò alla storica prima mostra del Novecento italiano a Milano, esponendo opere come "Vecchio poncho" (1924) e "Autoritratto" del 1906. Tre anni dopo tornò a Pesaro per una mostra che lo vide esporre accanto ai figli Valentino e Paolo, anch'essi pittori.
Risalgono ai primi anni Trenta il nostro ritratto di Giuseppina Pichi - moglie del botanico Pico Pichi (Arezzo 1862-La Verna 1933), molto amico di Oscar Ghiglia - e quelli di Piccola Finzi e Giovanni Querci. Nel 1935 partecipa alla sua ultima importante mostra, la seconda Quadriennale di Roma, dove espone un nutrito gruppo di opere. Successivamente ha continuato a lavorare in una dimensione appartata e intima.
Il "Ritratto della Signora Pichi" è fortemente anticonvenzionale, sia per l'accentuazione dei tratti maschili del personaggio, sottolineata dalla scelta della veste e del cappello, sia per la posizione che crea uno squilibrio visivo (la ritrattata appare appoggiata di spalla ad una parete o ad una porta che viene quasi a coincidere con la cornice). L'intera figura - nel contrasto di chiaro e di scuro, da cui emerge in moderata luce l'incarnato del volto - è trattato da Ghiglia come una natura morta, secondo la perdurante lezione di Cézanne.
L'asta include 278 lotti di varie provenienze, tra cui Veneto Banca SpA in LCA.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 20% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.
Olio su tela
46 x 39,6 cm

Elementi distintivi:
al verso, a gesso e a pennarello segni di inventario, probabilmente relativi a passaggi d'asta

Bibliografia :
Leonardo Ghiglia e Stefano Zampieri, a cura di, "Oscar Ghiglia. Catalogo generale", Cinisello Balsamo, 2022, s.v.

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90% (leggere sfilacciature e avvallamenti, da pressione, della tela; alcune probabili suture)
Condizione superficie: 85% (piccole cadute e distacchi; riprese pittoriche; vernice protettiva)

Numero componenti lotto: 1
Nel primo dopoguerra Ghiglia riallacciò i rapporti con i vecchi amici Papini e Soffici. Da questo momento in poi lavorò però in maniera sostanzialmente appartata, pur continuando a ricevere attenzione critica. Ojetti scrive di Ghiglia nel 1920 sulla rivista "Dedalo" e, nel 1921, lo presenta in una mostra collettiva di arte contemporanea italiana alla Galleria Pesaro di Milano. Ojetti favorì anche l'acquisto di una sua opera ("Il piatto giallo", 1920-21 circa) da parte del Museo de Arte Italiano di Lima. Nel 1926 il pittore partecipò alla storica prima mostra del Novecento italiano a Milano, esponendo opere come "Vecchio poncho" (1924) e "Autoritratto" del 1906. Tre anni dopo tornò a Pesaro per una mostra che lo vide esporre accanto ai figli Valentino e Paolo, anch'essi pittori.
Risalgono ai primi anni Trenta il nostro ritratto di Giuseppina Pichi - moglie del botanico Pico Pichi (Arezzo 1862-La Verna 1933), molto amico di Oscar Ghiglia - e quelli di Piccola Finzi e Giovanni Querci. Nel 1935 partecipa alla sua ultima importante mostra, la seconda Quadriennale di Roma, dove espone un nutrito gruppo di opere. Successivamente ha continuato a lavorare in una dimensione appartata e intima.
Il "Ritratto della Signora Pichi" è fortemente anticonvenzionale, sia per l'accentuazione dei tratti maschili del personaggio, sottolineata dalla scelta della veste e del cappello, sia per la posizione che crea uno squilibrio visivo (la ritrattata appare appoggiata di spalla ad una parete o ad una porta che viene quasi a coincidere con la cornice). L'intera figura - nel contrasto di chiaro e di scuro, da cui emerge in moderata luce l'incarnato del volto - è trattato da Ghiglia come una natura morta, secondo la perdurante lezione di Cézanne.
L'asta include 278 lotti di varie provenienze, tra cui Veneto Banca SpA in LCA.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 20% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.