Lotti Bonino

Lot 20

Marc Chagall (1887 – 1985)

Il cervo che si specchia nell’acqua, da La Fontaine, 1927

La seduta d'asta si tiene il 13 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €150 - €250
Lotto aggiudicato a € 400.00
acquaforte su carta
40,5 x 32 cm

Firma:
"Chagall" a matita al recto

Altre iscrizioni:
indicazione della tiratura ("66") a matita al recto

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90% (mancanze minori ai margini)
Condizione superficie: 85% (ingiallimento, gora)

Marc Chagall nacque in una famiglia ebraica a Lëzna, presso Vicebsk, una città di lingua yiddish in Bielorussia, allora parte dell'Impero russo. Il giorno stesso della sua nascita, il villaggio venne attaccato dai cosacchi durante un pogrom e la sinagoga fu data alle fiamme; da allora, l'artista - rievocando le proprie origini - userà dire: "Io sono nato morto". Nel 1907, si trasferì a San Pietroburgo. Qui frequentò l'Accademia Russa di Belle Arti con Nikolaj Konstantinovič Rerich. Tra il 1908 e il 1910 studiò alla scuola Zvanceva con Léon Bakst, che per primo gli parlò dei nuovi orizzonti culturali dell'Occidente e gli fece conoscere la pittura di Cézanne e Gauguin. Per mantenersi gli studi a San Pietroburgo, Chagall lavorava come artigiano dipingendo insegne di negozi, oltre a realizzare le prime opere originali. Questo fu un periodo difficile per lui: gli ebrei potevano infatti vivere a San Pietroburgo solo con un permesso apposito; infatti fu arrestato per essere rimasto fuori dal ghetto oltre l'orario consentito. Rimase nella città fino al 1910, anche se di tanto in tanto tornava nel paese natale, dove nel 1909 incontrò, grazie alla modella e amica Thea Brachman, Bella Rosenfeld, figlia di ricchi orefici e sua futura moglie. Divenuto noto come artista, nel 1910 Chagall lasciò San Pietroburgo per Parigi.
L'opera fa parte di una serie di acqueforti sulle "Favole" di La Fontaine commissionate a Chagall da Ambroise Vollard nel 1927. La tavola rappresenta la favola "Il Cervo che si specchia nell'acqua", che compare nel Libro VI, al numero XI dell'opera di La Fontaine, in particolare, l'istante in cui il cervo si accorge del cane. Così suona la favola nella storica traduzione di Emilio De Marchi: "D’una fonte nel liquido cristallo, / con suo dolore ed ira / esclama un Cervo, mentre si rimira: / - Quale contrasto, oh vedi, / fra la mia testa e i piedi! / Mentre le corna i bei rami dispiegano / come una selva, ahimè! / i piedi sono asciutti come legni, / per quel ch’io veggo, e non degni di me -. // Un can, mentr’ei si duole, / uscendo a un tratto, tronca le parole. / Il Cervo presto, via, / nei boschi per un pezzo si fuggìa. / Se non che noia e danno / le belle corna a un bel fuggir gli fanno, / inutil benefizio / che in testa gli regala il Cielo ogni anno, / e che de’ piedi intralciano il servizio. // Questo Cervo, che si specchia / alla fonte, ti fa prova di non poche genti insane, / che disprezzan ciò che giova / per amor di cose vane".
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura italiano. Per i lotti con meno di 50 anni, o pagati meno di € 13.500, è possibile presentare all'ufficio esportazione scelto una autocertificazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.
acquaforte su carta
40,5 x 32 cm

Firma:
"Chagall" a matita al recto

Altre iscrizioni:
indicazione della tiratura ("66") a matita al recto

Stato di conservazione:
Condizione supporto: 90% (mancanze minori ai margini)
Condizione superficie: 85% (ingiallimento, gora)

Marc Chagall nacque in una famiglia ebraica a Lëzna, presso Vicebsk, una città di lingua yiddish in Bielorussia, allora parte dell'Impero russo. Il giorno stesso della sua nascita, il villaggio venne attaccato dai cosacchi durante un pogrom e la sinagoga fu data alle fiamme; da allora, l'artista - rievocando le proprie origini - userà dire: "Io sono nato morto". Nel 1907, si trasferì a San Pietroburgo. Qui frequentò l'Accademia Russa di Belle Arti con Nikolaj Konstantinovič Rerich. Tra il 1908 e il 1910 studiò alla scuola Zvanceva con Léon Bakst, che per primo gli parlò dei nuovi orizzonti culturali dell'Occidente e gli fece conoscere la pittura di Cézanne e Gauguin. Per mantenersi gli studi a San Pietroburgo, Chagall lavorava come artigiano dipingendo insegne di negozi, oltre a realizzare le prime opere originali. Questo fu un periodo difficile per lui: gli ebrei potevano infatti vivere a San Pietroburgo solo con un permesso apposito; infatti fu arrestato per essere rimasto fuori dal ghetto oltre l'orario consentito. Rimase nella città fino al 1910, anche se di tanto in tanto tornava nel paese natale, dove nel 1909 incontrò, grazie alla modella e amica Thea Brachman, Bella Rosenfeld, figlia di ricchi orefici e sua futura moglie. Divenuto noto come artista, nel 1910 Chagall lasciò San Pietroburgo per Parigi.
L'opera fa parte di una serie di acqueforti sulle "Favole" di La Fontaine commissionate a Chagall da Ambroise Vollard nel 1927. La tavola rappresenta la favola "Il Cervo che si specchia nell'acqua", che compare nel Libro VI, al numero XI dell'opera di La Fontaine, in particolare, l'istante in cui il cervo si accorge del cane. Così suona la favola nella storica traduzione di Emilio De Marchi: "D’una fonte nel liquido cristallo, / con suo dolore ed ira / esclama un Cervo, mentre si rimira: / - Quale contrasto, oh vedi, / fra la mia testa e i piedi! / Mentre le corna i bei rami dispiegano / come una selva, ahimè! / i piedi sono asciutti come legni, / per quel ch’io veggo, e non degni di me -. // Un can, mentr’ei si duole, / uscendo a un tratto, tronca le parole. / Il Cervo presto, via, / nei boschi per un pezzo si fuggìa. / Se non che noia e danno / le belle corna a un bel fuggir gli fanno, / inutil benefizio / che in testa gli regala il Cielo ogni anno, / e che de’ piedi intralciano il servizio. // Questo Cervo, che si specchia / alla fonte, ti fa prova di non poche genti insane, / che disprezzan ciò che giova / per amor di cose vane".
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura italiano. Per i lotti con meno di 50 anni, o pagati meno di € 13.500, è possibile presentare all'ufficio esportazione scelto una autocertificazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.