Stampa offset
42,3 x 61,8 cm (luce)
Firma:
Firma a matita al recto
Altre iscrizioni:
indicazione della tiratura a matita al recto, “25/100”; a penna, al verso della cornice, indicazione dell’autore, della tecnica (erroneamente indicata in serigrafia), della tiratura, del soggetto (“Feriolo”)
Elementi distintivi:
al verso etichetta dello studio d’arte Lanza, Verbania
Provenienza:
Studio d’arte Lanza, Verbania; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione:
Condizione supporto: 95%
Condizione superficie: 95%
Antonio Mignozzi, cosentino, si diploma all’Accademia di Brera (1967–1972) sotto Marino Marini e Lorenzo Pepe. Dal 1973 vive e lavora a Verbania. La sua pittura cerca di affrancarsi dal tempo: le tele di sacco preparate ad affresco si offrono come frammenti di muro staccato, di intonaco prelevato dai recessi di una memoria che parte dai graffiti delle caverne, per giungere a Giotto e Masaccio a cui si è affidato il “ritorno all’ordine” dell’arte italiana di questo secolo alle soglie degli anni venti, reduce dalle avanguardie futuriste e metafisiche. Col trascorrere degli anni Mignozzi tende sempre più all’essenzialità, avvicinandosi progressivamente alla lezione di Klee.
L'asta include 278 lotti di varie provenienze, tra cui Veneto Banca SpA in LCA.
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