Lotti Bonino

Lot 5

Geronimo Rizzardo

Adorazione dei Magi, 1579

Stima €3000 - €5000
Lotto aggiudicato a € 525.00
Managed by:
AMT Real Estate
Storage point:
Taormina IT
Olio su tavola
101x68 cm

Firma:
nel registro inferiore, "Hieronimus Rizzardus"

Data:
nel registro inferiore, "1579"

Elementi distintivi:
etichetta con numero "24"

Bibliografia :
Gaetano Bongiovanni, "Geronimo Rizzardo a Taormina", in "Archivio Storico Messinese", n. 99, Messina, 2018, pp. 163-168, fig. 5

Stato di conservazione. Supporto: 90% (tavola imbarcata; almeno tre inserzioni lignee moderne)
Stato di conservazione. Superficie: 40% (superficie in gran parte abrasa e reintegrata, fino a rendere poco leggibili figure e volti, per esempio il Magio moro, il bue, le figure dei cavalieri; notevoli danni anche al cielo e alla vegetazione; numerose integrazioni evidenti alla lampada di Wood, per esempio il viso della Madonna)

Conservata in una cornice del XIX secolo, l'opera è stata di recente restituita da Gaetano Bongiovanni al pittore veneto, siciliano di adozione, Geronimo Rizzardo, finora noto solo attraverso tre opere firmate. Lo studioso considera l'opera del San Domenico la più antica presente nell'isola, dandole così un ruolo primario nella ricostruzione dell'arrivo di Rizzardi da Napoli: "Adesso possiamo aggiungere al catalogo delle opere certe del pittore anche un dipinto che si trova lontano dall’ambiente palermitano, presso cui l’artista di origine veneziana ha prevalentemente operato, ovvero l’inedita Adorazione dei Magi dell’Albergo (ex convento) San Domenico di Taormina. La tavola, firmata in basso a destra «Hieronimus Rizzardus 1579» (…). Questa Adorazione dei Magi costituisce, allo stato attuale degli studi, l’opera più antica del Rizzardo e pare inequivocabilmente connettersi all’ambiente artistico partenopeo. Vi si possono rilevare riferimenti sia alla pittura fiammingheggiante diffusa a Napoli tra la fine del Quattrocento e la prima metà del secolo successivo, sia a pittori attivi in loco quali Antonio Solario detto lo Zingaro e Marco Cardisco. In particolare l’Adorazione dei Magi condivide numerosi punti di contatto con la grande tavola del medesimo tema attribuita concordemente a Marco Cardisco (Calabria, 1485 ca – Napoli 1542 ca) dipinta per la Cappella Palatina di S. Barbara in Castel Nuovo. Quest’ultima opera già riferita al Van Eyck e a Pietro del Donzello, è stata inequivocabilmente assegnata al Cardisco degli anni intorno al 1520 da Ferdinando Bologna grazie ad alcuni puntuali raffronti con opere napoletane dello stesso pittore. Il carattere quasi fiabesco e al tempo stesso narrativo della tavola del Cardisco si ritrova nel dipinto di Taormina, che mostra un gusto pittorico legato ancora alla tradizione fiamminga ma anche ad aspetti del primo rinascimento arguibili attraverso l’architettura classicheggiante e peruzziana che compare in alto a destra. Anche la consueta vivacità cromatica riscontrata nelle altre opere del Rizzardo qui è ben presente insieme alla ricchezza ornamentale degli abiti, soprattutto dei Magi. Innegabile si rivela inoltre il carattere arcaizzante del dipinto che, tuttavia, lascia intendere un momento di evoluzione stilistico-compositiva manieristica attraverso una prospettiva ‘impennata’ visibile nella parte alta della tavola accanto alla costruzione classicheggiante. Grazie alla nuova opera di Geronimo Rizzardo, rintracciata a Taormina, si può ipotizzare che il pittore prima di approdare nell’ambiente palermitano, tra la città e i centri di Corleone e Partinico e forse anche di Giuliana, abbia avuto un più che probabile soggiorno napoletano che lo induce a consolidare i riferimenti rinascimentali e post-raffaelleschi ponendolo anche in contatto diretto con un radicato gusto pittorico fiammingo che dalla città partenopea si diffonde in tutto il Meridione" (Bongiovanni 2018, pp. 166-167).


La condizione di alcuni lotti è cambiata dal 2015, quando è stata realizzata la campagna fotografica principale, ad oggi. I cambiamenti di maggiore impatto sono indicati in calce alla introduzione al lotto ("Entry") e sono documentati fotograficamente con le immagini disponibili nella sezione "Paragoni", accessibile ai clienti registrati.

Nei sopralluoghi svolti dalla Casa d'aste da ultimo il 22 ottobre 2021 5 lotti - nn. 36, 216, 238, 239, 297 - non sono stati rinvenuti presso l'Hotel. Pur essendo presenti in catalogo, debbono considerarsi non inclusi nella vendita.

La vendita non comporta la separazione e/o lo smembramento dell’opera d’arte mobile dal complesso nel quale è in atto collocata né è possibile che l'acquisto comporti l’asportazione dell’opera dal luogo in cui è collocata, in conformità agli articoli 1 e 2 DDG 287 del 7.2.2017, cioè il Provvedimento di vincolo della Regione Sicilia adottato dalla Regione Sicilia per la tutela della Collezione del San Domenico Palace Hotel.

Gli interessati sono sollecitati a prendere visione dei beni dal vero, previo appuntamento, che potrà essere richiesto con almeno tre giorni lavorativi di anticipo a procedure-giuridiziarie@bonino.us e svolto in orari compatibili con le attività in corso nella struttura alberghiera.

Le modalità di partecipazione all’asta sono disponibili nell’Avviso di Gara e nelle Regole della Vendita, integrate dai vincolanti Aggiornamenti, mentre i principali diritti dei proprietari sono indicati in una Tabella sinottica predisposta dello Studio Lemme, cui si deve anche un parere dettagliato che, a richiesta, sarà messo a disposizione dei potenziali acquirenti. Tra i documenti di cui è essenziale prendere visione, anche il Provvedimento di vincolo della Regione Sicilia con la nota che ne ha esteso l’effetto alla generalità degli arredi. Tutti i beni sono descritti sinteticamente in apposito Catalogo, che riporta anche i codici per consultare la banca dati delle Foto ad alta definizione (download tramite password da richiedere a procedure-giuridiziarie@bonino.us).

Olio su tavola
101x68 cm

Firma:
nel registro inferiore, "Hieronimus Rizzardus"

Data:
nel registro inferiore, "1579"

Elementi distintivi:
etichetta con numero "24"

Bibliografia :
Gaetano Bongiovanni, "Geronimo Rizzardo a Taormina", in "Archivio Storico Messinese", n. 99, Messina, 2018, pp. 163-168, fig. 5

Stato di conservazione. Supporto: 90% (tavola imbarcata; almeno tre inserzioni lignee moderne)
Stato di conservazione. Superficie: 40% (superficie in gran parte abrasa e reintegrata, fino a rendere poco leggibili figure e volti, per esempio il Magio moro, il bue, le figure dei cavalieri; notevoli danni anche al cielo e alla vegetazione; numerose integrazioni evidenti alla lampada di Wood, per esempio il viso della Madonna)

Conservata in una cornice del XIX secolo, l'opera è stata di recente restituita da Gaetano Bongiovanni al pittore veneto, siciliano di adozione, Geronimo Rizzardo, finora noto solo attraverso tre opere firmate. Lo studioso considera l'opera del San Domenico la più antica presente nell'isola, dandole così un ruolo primario nella ricostruzione dell'arrivo di Rizzardi da Napoli: "Adesso possiamo aggiungere al catalogo delle opere certe del pittore anche un dipinto che si trova lontano dall’ambiente palermitano, presso cui l’artista di origine veneziana ha prevalentemente operato, ovvero l’inedita Adorazione dei Magi dell’Albergo (ex convento) San Domenico di Taormina. La tavola, firmata in basso a destra «Hieronimus Rizzardus 1579» (…). Questa Adorazione dei Magi costituisce, allo stato attuale degli studi, l’opera più antica del Rizzardo e pare inequivocabilmente connettersi all’ambiente artistico partenopeo. Vi si possono rilevare riferimenti sia alla pittura fiammingheggiante diffusa a Napoli tra la fine del Quattrocento e la prima metà del secolo successivo, sia a pittori attivi in loco quali Antonio Solario detto lo Zingaro e Marco Cardisco. In particolare l’Adorazione dei Magi condivide numerosi punti di contatto con la grande tavola del medesimo tema attribuita concordemente a Marco Cardisco (Calabria, 1485 ca – Napoli 1542 ca) dipinta per la Cappella Palatina di S. Barbara in Castel Nuovo. Quest’ultima opera già riferita al Van Eyck e a Pietro del Donzello, è stata inequivocabilmente assegnata al Cardisco degli anni intorno al 1520 da Ferdinando Bologna grazie ad alcuni puntuali raffronti con opere napoletane dello stesso pittore. Il carattere quasi fiabesco e al tempo stesso narrativo della tavola del Cardisco si ritrova nel dipinto di Taormina, che mostra un gusto pittorico legato ancora alla tradizione fiamminga ma anche ad aspetti del primo rinascimento arguibili attraverso l’architettura classicheggiante e peruzziana che compare in alto a destra. Anche la consueta vivacità cromatica riscontrata nelle altre opere del Rizzardo qui è ben presente insieme alla ricchezza ornamentale degli abiti, soprattutto dei Magi. Innegabile si rivela inoltre il carattere arcaizzante del dipinto che, tuttavia, lascia intendere un momento di evoluzione stilistico-compositiva manieristica attraverso una prospettiva ‘impennata’ visibile nella parte alta della tavola accanto alla costruzione classicheggiante. Grazie alla nuova opera di Geronimo Rizzardo, rintracciata a Taormina, si può ipotizzare che il pittore prima di approdare nell’ambiente palermitano, tra la città e i centri di Corleone e Partinico e forse anche di Giuliana, abbia avuto un più che probabile soggiorno napoletano che lo induce a consolidare i riferimenti rinascimentali e post-raffaelleschi ponendolo anche in contatto diretto con un radicato gusto pittorico fiammingo che dalla città partenopea si diffonde in tutto il Meridione" (Bongiovanni 2018, pp. 166-167).


La condizione di alcuni lotti è cambiata dal 2015, quando è stata realizzata la campagna fotografica principale, ad oggi. I cambiamenti di maggiore impatto sono indicati in calce alla introduzione al lotto ("Entry") e sono documentati fotograficamente con le immagini disponibili nella sezione "Paragoni", accessibile ai clienti registrati.

Nei sopralluoghi svolti dalla Casa d'aste da ultimo il 22 ottobre 2021 5 lotti - nn. 36, 216, 238, 239, 297 - non sono stati rinvenuti presso l'Hotel. Pur essendo presenti in catalogo, debbono considerarsi non inclusi nella vendita.

La vendita non comporta la separazione e/o lo smembramento dell’opera d’arte mobile dal complesso nel quale è in atto collocata né è possibile che l'acquisto comporti l’asportazione dell’opera dal luogo in cui è collocata, in conformità agli articoli 1 e 2 DDG 287 del 7.2.2017, cioè il Provvedimento di vincolo della Regione Sicilia adottato dalla Regione Sicilia per la tutela della Collezione del San Domenico Palace Hotel.

Gli interessati sono sollecitati a prendere visione dei beni dal vero, previo appuntamento, che potrà essere richiesto con almeno tre giorni lavorativi di anticipo a procedure-giuridiziarie@bonino.us e svolto in orari compatibili con le attività in corso nella struttura alberghiera.

Le modalità di partecipazione all’asta sono disponibili nell’Avviso di Gara e nelle Regole della Vendita, integrate dai vincolanti Aggiornamenti, mentre i principali diritti dei proprietari sono indicati in una Tabella sinottica predisposta dello Studio Lemme, cui si deve anche un parere dettagliato che, a richiesta, sarà messo a disposizione dei potenziali acquirenti. Tra i documenti di cui è essenziale prendere visione, anche il Provvedimento di vincolo della Regione Sicilia con la nota che ne ha esteso l’effetto alla generalità degli arredi. Tutti i beni sono descritti sinteticamente in apposito Catalogo, che riporta anche i codici per consultare la banca dati delle Foto ad alta definizione (download tramite password da richiedere a procedure-giuridiziarie@bonino.us).