Lotto terzi
Lot 300
Michele Bonaglia (Duruet 1905 – 1944)
Pugilato
La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €20,00 - €30,00
Lotto aggiudicato a € 30.00
Dedica autografa firmata su cartolina fotografica
Una pagina
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Una pagina
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Dedica autografa firmata su cartolina fotografica raffigurante un ritratto del famoso pugile, campione dei mediomassimi negli anni trenta.
Michele Bonaglia come pugile dilettante raggiunse il suo apice nell'aprile del 1925 quando a soli 20 anni divenne prima a Milano campione del Nord Italia dei pesi massimi leggeri dilettanti (sconfiggendo Amedeo Grillo, Capocchi e Nando Tassie) e poi campione italiano a Firenze con una vittoria ai punti in finale su Primo Ubaldi. Entrò quindi nella nazionale italiana di pugilato con la quale sconfisse in incontri internazionali l'austriaco Vybiral ai punti e, sempre per punti, il francese Leon Sebilo.
Nel marzo del 1944 il pugile viene avvicinato da due individui appartenenti alle formazione partigiane locali, mentre si trova nei pressi di Venaria Reale; i due, riconosciutolo come l'ex campione, lo freddano con l'accusa di essere un sostenitore e collaboratore del regime fascista. Il filosofo e scrittore Guido Ceronetti dedicò al pugile ed alla sua morte tragica nel suo testo "Le ballate dell’angelo ferito" alcuni versi.
Michele Bonaglia come pugile dilettante raggiunse il suo apice nell'aprile del 1925 quando a soli 20 anni divenne prima a Milano campione del Nord Italia dei pesi massimi leggeri dilettanti (sconfiggendo Amedeo Grillo, Capocchi e Nando Tassie) e poi campione italiano a Firenze con una vittoria ai punti in finale su Primo Ubaldi. Entrò quindi nella nazionale italiana di pugilato con la quale sconfisse in incontri internazionali l'austriaco Vybiral ai punti e, sempre per punti, il francese Leon Sebilo.
Nel marzo del 1944 il pugile viene avvicinato da due individui appartenenti alle formazione partigiane locali, mentre si trova nei pressi di Venaria Reale; i due, riconosciutolo come l'ex campione, lo freddano con l'accusa di essere un sostenitore e collaboratore del regime fascista. Il filosofo e scrittore Guido Ceronetti dedicò al pugile ed alla sua morte tragica nel suo testo "Le ballate dell’angelo ferito" alcuni versi.
Dedica autografa firmata su cartolina fotografica
Una pagina
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Una pagina
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Dedica autografa firmata su cartolina fotografica raffigurante un ritratto del famoso pugile, campione dei mediomassimi negli anni trenta.
Michele Bonaglia come pugile dilettante raggiunse il suo apice nell'aprile del 1925 quando a soli 20 anni divenne prima a Milano campione del Nord Italia dei pesi massimi leggeri dilettanti (sconfiggendo Amedeo Grillo, Capocchi e Nando Tassie) e poi campione italiano a Firenze con una vittoria ai punti in finale su Primo Ubaldi. Entrò quindi nella nazionale italiana di pugilato con la quale sconfisse in incontri internazionali l'austriaco Vybiral ai punti e, sempre per punti, il francese Leon Sebilo.
Nel marzo del 1944 il pugile viene avvicinato da due individui appartenenti alle formazione partigiane locali, mentre si trova nei pressi di Venaria Reale; i due, riconosciutolo come l'ex campione, lo freddano con l'accusa di essere un sostenitore e collaboratore del regime fascista. Il filosofo e scrittore Guido Ceronetti dedicò al pugile ed alla sua morte tragica nel suo testo "Le ballate dell’angelo ferito" alcuni versi.
Michele Bonaglia come pugile dilettante raggiunse il suo apice nell'aprile del 1925 quando a soli 20 anni divenne prima a Milano campione del Nord Italia dei pesi massimi leggeri dilettanti (sconfiggendo Amedeo Grillo, Capocchi e Nando Tassie) e poi campione italiano a Firenze con una vittoria ai punti in finale su Primo Ubaldi. Entrò quindi nella nazionale italiana di pugilato con la quale sconfisse in incontri internazionali l'austriaco Vybiral ai punti e, sempre per punti, il francese Leon Sebilo.
Nel marzo del 1944 il pugile viene avvicinato da due individui appartenenti alle formazione partigiane locali, mentre si trova nei pressi di Venaria Reale; i due, riconosciutolo come l'ex campione, lo freddano con l'accusa di essere un sostenitore e collaboratore del regime fascista. Il filosofo e scrittore Guido Ceronetti dedicò al pugile ed alla sua morte tragica nel suo testo "Le ballate dell’angelo ferito" alcuni versi.
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