Lotto terzi
Lot 241
Luciano Zuccoli (Calprino 1868 – Parigi 1929)
Giornale di Venezia
La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €30,00 - €50,00
€45.00
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
4 Agosto 1898 Giovedì
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Una pagina in-8
4 Agosto 1898 Giovedì
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Lettera autografa firmata datata '4 Agosto 1898 Giovedì' dello scrittore e giornalista svizzero naturalizzato italiano, il conte Luciano Zuccoli (all'anagrafe Luciano von Ingenheim), direttore del 'Giornale di Venezia' dal 1903, diretta ad un collega, al quale chiede di spedire un telegramma, apparentemente alla moglie: "Modena, Albergo Reale. Spero tornare domani, ripassando per Milano, da dove telegraferò ora arrivo...". Curiosamente il telegramma non viene spedito da Genova, dove Zuccoli dichiara di trovarsi, ma finge la spedizione da Modena e la richiesta ad un collega perché a sua volta lo indirizzi. La traccia di un tradimento? La moglie si suicidò e Zuccoli si risposò con una donna giovanissima. Una pagina in-8, carta intestata.
Zuccoli fu un autore di best seller tra la generazione dei romanzieri di successo di fine Ottocento (da De Amicis a Fogazzaro, da Rovetta a Barrili e Farina) e che sarebbe stata la protagonista delle cronache librarie dagli anni Venti in poi (Da Verona, Mariani, Pitigrilli, Brocchi, Gotta, Milanesi e D’Ambra). La sua attività di narratore inizia in pieno stile dannunziano nel 1893, con 'I lussuriosi'; si concluderà nel 1927 con 'I ragazzi se ne vanno': 35 anni di produzione scandita da una trentina di libri, in media uno l’anno. Fra i suoi romanzi più amati dai lettori ricordiamo, 'La freccia nel fianco' del 1913, che nel 1945 avrebbe raggiunto il centocinquantesimo migliaio, cifra di tutto rispetto per l’epoca, 'L’amore di Loredana' del 1908, 'L’amore non c’è' più del 1916, 'I Drusba' del 1921, 'Le cose più grandi di lui' del 1922.
Zuccoli fu un autore di best seller tra la generazione dei romanzieri di successo di fine Ottocento (da De Amicis a Fogazzaro, da Rovetta a Barrili e Farina) e che sarebbe stata la protagonista delle cronache librarie dagli anni Venti in poi (Da Verona, Mariani, Pitigrilli, Brocchi, Gotta, Milanesi e D’Ambra). La sua attività di narratore inizia in pieno stile dannunziano nel 1893, con 'I lussuriosi'; si concluderà nel 1927 con 'I ragazzi se ne vanno': 35 anni di produzione scandita da una trentina di libri, in media uno l’anno. Fra i suoi romanzi più amati dai lettori ricordiamo, 'La freccia nel fianco' del 1913, che nel 1945 avrebbe raggiunto il centocinquantesimo migliaio, cifra di tutto rispetto per l’epoca, 'L’amore di Loredana' del 1908, 'L’amore non c’è' più del 1916, 'I Drusba' del 1921, 'Le cose più grandi di lui' del 1922.
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
4 Agosto 1898 Giovedì
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Una pagina in-8
4 Agosto 1898 Giovedì
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Lettera autografa firmata datata '4 Agosto 1898 Giovedì' dello scrittore e giornalista svizzero naturalizzato italiano, il conte Luciano Zuccoli (all'anagrafe Luciano von Ingenheim), direttore del 'Giornale di Venezia' dal 1903, diretta ad un collega, al quale chiede di spedire un telegramma, apparentemente alla moglie: "Modena, Albergo Reale. Spero tornare domani, ripassando per Milano, da dove telegraferò ora arrivo...". Curiosamente il telegramma non viene spedito da Genova, dove Zuccoli dichiara di trovarsi, ma finge la spedizione da Modena e la richiesta ad un collega perché a sua volta lo indirizzi. La traccia di un tradimento? La moglie si suicidò e Zuccoli si risposò con una donna giovanissima. Una pagina in-8, carta intestata.
Zuccoli fu un autore di best seller tra la generazione dei romanzieri di successo di fine Ottocento (da De Amicis a Fogazzaro, da Rovetta a Barrili e Farina) e che sarebbe stata la protagonista delle cronache librarie dagli anni Venti in poi (Da Verona, Mariani, Pitigrilli, Brocchi, Gotta, Milanesi e D’Ambra). La sua attività di narratore inizia in pieno stile dannunziano nel 1893, con 'I lussuriosi'; si concluderà nel 1927 con 'I ragazzi se ne vanno': 35 anni di produzione scandita da una trentina di libri, in media uno l’anno. Fra i suoi romanzi più amati dai lettori ricordiamo, 'La freccia nel fianco' del 1913, che nel 1945 avrebbe raggiunto il centocinquantesimo migliaio, cifra di tutto rispetto per l’epoca, 'L’amore di Loredana' del 1908, 'L’amore non c’è' più del 1916, 'I Drusba' del 1921, 'Le cose più grandi di lui' del 1922.
Zuccoli fu un autore di best seller tra la generazione dei romanzieri di successo di fine Ottocento (da De Amicis a Fogazzaro, da Rovetta a Barrili e Farina) e che sarebbe stata la protagonista delle cronache librarie dagli anni Venti in poi (Da Verona, Mariani, Pitigrilli, Brocchi, Gotta, Milanesi e D’Ambra). La sua attività di narratore inizia in pieno stile dannunziano nel 1893, con 'I lussuriosi'; si concluderà nel 1927 con 'I ragazzi se ne vanno': 35 anni di produzione scandita da una trentina di libri, in media uno l’anno. Fra i suoi romanzi più amati dai lettori ricordiamo, 'La freccia nel fianco' del 1913, che nel 1945 avrebbe raggiunto il centocinquantesimo migliaio, cifra di tutto rispetto per l’epoca, 'L’amore di Loredana' del 1908, 'L’amore non c’è' più del 1916, 'I Drusba' del 1921, 'Le cose più grandi di lui' del 1922.
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