Lotto terzi
Lot 153
Felice Porro (Pavia 1891 – 1975)
Felicitazioni
La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €10,00 - €15,00
€15.00
Rigo su biglietto da visita
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stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
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stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Rigo "vive felicitazioni"su biglietto da visita dell'aviatore e generale di squadra aerea del Regio Esercito Italiano Felice Porro. Porro insignito due volte della medaglia d'argento al valor militare nella prima guerra mondiale e nella seconda nel 1940, dopo la morte di Italo Balbo, assunse il comando della neocostituita 5ª Squadra aerea operante in Africa Settentrionale Italiana. Nell'aprile 1916 diventa comandante della 3ª Squadriglia per l'artiglieria che il 15 dello stesso mese divenne 43ª Squadriglia, del V Gruppo aeroplani, operante in appoggio alla 3ª Armata del generale Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta. Dal 10 maggio 1917 comanda il XII Gruppo (poi 12º Gruppo caccia). Mantenne tale incarico fino alla rotta di Caporetto del novembre 1917, volando spesso come osservatore d'artiglieria a bordo dei velivoli. In seguito fu assegnato alla 1ª Squadriglia navale S.A. al comando del maggiore Gabriele D'Annunzio.
Nei primi mesi del 1940 fu nominato comandante della 2ª Zona Aerea Territoriale e poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, assunse il comando dell'Aeronautica della Libia. Per la sua attività in Libia fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia. Nel 1943 fu catturato dai tedeschi e successivamente deportato in Germania, dove fu internato nell'Offizierslager 64Z di Schocken (Poznań), da dove nell'aprile 1945 fu liberato assieme a molti altri ufficiali superiori dall'Armata Rossa. Rientrato in Patria alla fine della guerra, fu nominato comandante della 3ª Zona Aerea Territoriale. Il 6 maggio 1946 entrò a far parte della Commissione incaricata di indagare sui crimini di guerra commessi dalle forze armate italiane in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale. Durante la sua vita fu anche scrittore di libri militari e collaborò con l'Enciclopedia Treccani nella stesura di alcune voci di personaggi dell'aviazione.
Nei primi mesi del 1940 fu nominato comandante della 2ª Zona Aerea Territoriale e poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, assunse il comando dell'Aeronautica della Libia. Per la sua attività in Libia fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia. Nel 1943 fu catturato dai tedeschi e successivamente deportato in Germania, dove fu internato nell'Offizierslager 64Z di Schocken (Poznań), da dove nell'aprile 1945 fu liberato assieme a molti altri ufficiali superiori dall'Armata Rossa. Rientrato in Patria alla fine della guerra, fu nominato comandante della 3ª Zona Aerea Territoriale. Il 6 maggio 1946 entrò a far parte della Commissione incaricata di indagare sui crimini di guerra commessi dalle forze armate italiane in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale. Durante la sua vita fu anche scrittore di libri militari e collaborò con l'Enciclopedia Treccani nella stesura di alcune voci di personaggi dell'aviazione.
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Nei primi mesi del 1940 fu nominato comandante della 2ª Zona Aerea Territoriale e poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, assunse il comando dell'Aeronautica della Libia. Per la sua attività in Libia fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia. Nel 1943 fu catturato dai tedeschi e successivamente deportato in Germania, dove fu internato nell'Offizierslager 64Z di Schocken (Poznań), da dove nell'aprile 1945 fu liberato assieme a molti altri ufficiali superiori dall'Armata Rossa. Rientrato in Patria alla fine della guerra, fu nominato comandante della 3ª Zona Aerea Territoriale. Il 6 maggio 1946 entrò a far parte della Commissione incaricata di indagare sui crimini di guerra commessi dalle forze armate italiane in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale. Durante la sua vita fu anche scrittore di libri militari e collaborò con l'Enciclopedia Treccani nella stesura di alcune voci di personaggi dell'aviazione.
Nei primi mesi del 1940 fu nominato comandante della 2ª Zona Aerea Territoriale e poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, assunse il comando dell'Aeronautica della Libia. Per la sua attività in Libia fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia. Nel 1943 fu catturato dai tedeschi e successivamente deportato in Germania, dove fu internato nell'Offizierslager 64Z di Schocken (Poznań), da dove nell'aprile 1945 fu liberato assieme a molti altri ufficiali superiori dall'Armata Rossa. Rientrato in Patria alla fine della guerra, fu nominato comandante della 3ª Zona Aerea Territoriale. Il 6 maggio 1946 entrò a far parte della Commissione incaricata di indagare sui crimini di guerra commessi dalle forze armate italiane in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale. Durante la sua vita fu anche scrittore di libri militari e collaborò con l'Enciclopedia Treccani nella stesura di alcune voci di personaggi dell'aviazione.
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