Lotto terzi
Lot 149
Alessandro Pascolato (Venezia 1841 – ivi 1905)
Partito Liberale Italiano
La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €30,00 - €50,00
€45.00
Lettera autografa firmata
Quattro pagine in-8
Usmate (Milano) 19.10.93
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Quattro pagine in-8
Usmate (Milano) 19.10.93
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Lettera autografa firmata dall'avvocato, politico e scrittore Alessandro Pascolato, nella quale fa alcune affermazioni su Giolitti. Di orientamento liberale, fu eletto per la prima volta alla Camera del Regno nel 1882 nella XV legislatura. Nel 1867 fu iniziato in Massoneria nella Loggia "Daniele Manin" di Venezia e nel 1879 fu eletto Consigliere dell'Ordine del Grande Oriente d'Italia.
Fu sottosegretario del Ministero delle Poste e Telegrafi del Regno d'Italia nel primo governo del marchese di Rudinì e poi ministro, nello stesso dicastero, nel governo di Giuseppe Saracco (1900-1901). La lettera fa riferimento ad alcune proprie affermazioni di cui teme la pubblicazione e afferma "In ogni modo non può bastare per appicarmi! Io resto un galantuomo e Giolitti resta...l'opposto. Non potete credere quanto io vada orgoglioso di aver detto nel 1886 che questo nostro padrone camminerebbe sul corpo di sua madre e sarebbe capace del delitto...". "Non ho veduto l'articolo su Fra Paolo [la sua pubblicazione Fra Paolo Sarpi (1893)], pensate che avrei tralasciato di ringraziarvi! Purtroppo il Paese non mi giunge regolamenti perché lo mandano a Roma anziché a Venezia. Fatemi avere, vi prego, quell'articolo...".
Fu sottosegretario del Ministero delle Poste e Telegrafi del Regno d'Italia nel primo governo del marchese di Rudinì e poi ministro, nello stesso dicastero, nel governo di Giuseppe Saracco (1900-1901). La lettera fa riferimento ad alcune proprie affermazioni di cui teme la pubblicazione e afferma "In ogni modo non può bastare per appicarmi! Io resto un galantuomo e Giolitti resta...l'opposto. Non potete credere quanto io vada orgoglioso di aver detto nel 1886 che questo nostro padrone camminerebbe sul corpo di sua madre e sarebbe capace del delitto...". "Non ho veduto l'articolo su Fra Paolo [la sua pubblicazione Fra Paolo Sarpi (1893)], pensate che avrei tralasciato di ringraziarvi! Purtroppo il Paese non mi giunge regolamenti perché lo mandano a Roma anziché a Venezia. Fatemi avere, vi prego, quell'articolo...".
Lettera autografa firmata
Quattro pagine in-8
Usmate (Milano) 19.10.93
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Quattro pagine in-8
Usmate (Milano) 19.10.93
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Lettera autografa firmata dall'avvocato, politico e scrittore Alessandro Pascolato, nella quale fa alcune affermazioni su Giolitti. Di orientamento liberale, fu eletto per la prima volta alla Camera del Regno nel 1882 nella XV legislatura. Nel 1867 fu iniziato in Massoneria nella Loggia "Daniele Manin" di Venezia e nel 1879 fu eletto Consigliere dell'Ordine del Grande Oriente d'Italia.
Fu sottosegretario del Ministero delle Poste e Telegrafi del Regno d'Italia nel primo governo del marchese di Rudinì e poi ministro, nello stesso dicastero, nel governo di Giuseppe Saracco (1900-1901). La lettera fa riferimento ad alcune proprie affermazioni di cui teme la pubblicazione e afferma "In ogni modo non può bastare per appicarmi! Io resto un galantuomo e Giolitti resta...l'opposto. Non potete credere quanto io vada orgoglioso di aver detto nel 1886 che questo nostro padrone camminerebbe sul corpo di sua madre e sarebbe capace del delitto...". "Non ho veduto l'articolo su Fra Paolo [la sua pubblicazione Fra Paolo Sarpi (1893)], pensate che avrei tralasciato di ringraziarvi! Purtroppo il Paese non mi giunge regolamenti perché lo mandano a Roma anziché a Venezia. Fatemi avere, vi prego, quell'articolo...".
Fu sottosegretario del Ministero delle Poste e Telegrafi del Regno d'Italia nel primo governo del marchese di Rudinì e poi ministro, nello stesso dicastero, nel governo di Giuseppe Saracco (1900-1901). La lettera fa riferimento ad alcune proprie affermazioni di cui teme la pubblicazione e afferma "In ogni modo non può bastare per appicarmi! Io resto un galantuomo e Giolitti resta...l'opposto. Non potete credere quanto io vada orgoglioso di aver detto nel 1886 che questo nostro padrone camminerebbe sul corpo di sua madre e sarebbe capace del delitto...". "Non ho veduto l'articolo su Fra Paolo [la sua pubblicazione Fra Paolo Sarpi (1893)], pensate che avrei tralasciato di ringraziarvi! Purtroppo il Paese non mi giunge regolamenti perché lo mandano a Roma anziché a Venezia. Fatemi avere, vi prego, quell'articolo...".
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