Lotto terzi
Lot 148
Vittorio Mussolini (Milano 1916 – Roma 1997)
Fascismo – post fascismo
La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €30,00 - €50,00
€45.00
Lettera dattiloscritta firmata
Una pagina in-4
Roma 1 dicembre 1964
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Una pagina in-4
Roma 1 dicembre 1964
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Secondogenito del Duce, sceneggiatore e produttore cinematografico anche conosciuto con lo pseudonimo Tito Silvio Mursino (anagramma del suo nome e cognome) fu direttore della rivista 'Cinema'. Dopo il 25 luglio 1943 si rifugiò in Germania, dove costituì, sotto l'egida tedesca, un governo fascista provvisorio. Dopo l'8 settembre con Alessandro Pavolini e Renato Ricci, cominciò a diffondere, dalla Germania, appelli radiofonici in Italia. Durante la Repubblica si Salò, fu a capo delle segreterie del padre. Alla fine della guerra si imbarcò clandestinamente per l’Argentina dove visse - senza più occuparsi di cinema - fino al 1967, anno in cui rientrò definitivamente in Italia. Lettera dattiloscritta firmata, datata Roma 1 dicembre 1964 diretta al capitano Giuseppe Pironti. "Sono spiacente doverle comunicare che attualmente la situazione economica dell'Argentina è pessima e non consiglierei certamente nessuno a lasciare il sia pur modesto impiego italiano per correre una avventura in terra così lontana; in quanto alla mia azienda agricola, alla quale lei accenna nella sua lettera, fà parte di quelle favole che s'intessono attorno alla nostra famiglia: sarei ben contento di possederne una e delle più belle, ma per il momento non ho beni al sole!...". Una pagina in-4.
Lettera dattiloscritta firmata
Una pagina in-4
Roma 1 dicembre 1964
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Una pagina in-4
Roma 1 dicembre 1964
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Secondogenito del Duce, sceneggiatore e produttore cinematografico anche conosciuto con lo pseudonimo Tito Silvio Mursino (anagramma del suo nome e cognome) fu direttore della rivista 'Cinema'. Dopo il 25 luglio 1943 si rifugiò in Germania, dove costituì, sotto l'egida tedesca, un governo fascista provvisorio. Dopo l'8 settembre con Alessandro Pavolini e Renato Ricci, cominciò a diffondere, dalla Germania, appelli radiofonici in Italia. Durante la Repubblica si Salò, fu a capo delle segreterie del padre. Alla fine della guerra si imbarcò clandestinamente per l’Argentina dove visse - senza più occuparsi di cinema - fino al 1967, anno in cui rientrò definitivamente in Italia. Lettera dattiloscritta firmata, datata Roma 1 dicembre 1964 diretta al capitano Giuseppe Pironti. "Sono spiacente doverle comunicare che attualmente la situazione economica dell'Argentina è pessima e non consiglierei certamente nessuno a lasciare il sia pur modesto impiego italiano per correre una avventura in terra così lontana; in quanto alla mia azienda agricola, alla quale lei accenna nella sua lettera, fà parte di quelle favole che s'intessono attorno alla nostra famiglia: sarei ben contento di possederne una e delle più belle, ma per il momento non ho beni al sole!...". Una pagina in-4.
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