Lotto terzi
Lot 127
Luigi Federzoni (Bologna 1878 – Roma 1967)
Reale Accademia d’Italia
La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €30,00 - €50,00
€45.00
Documento a stampa firmato
Due pagine in-4
Roma 4 agosto 1939-XVII
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Due pagine in-4
Roma 4 agosto 1939-XVII
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Importante documento a stampa firmato dal Presidente della Reale Accademia d’Italia, datato Roma 4 agosto 1939-XVII. Comunica in qualità di Presidente della Reale Accademia d'Italia "agli Accademici e Aggregati della Classe di Scienze morali e storiche e della Classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali", relativo alla fusione tra l'Accademia dei Lincei e la Reale Accademia d'Italia. Incipit: "In relazione al recente provvedimento che ha stabilito la fusione della R. Accademia dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia di tutte le attività già esercitate dall'Accademia dei Lincei, fuse con quelle similari già edite dalla Reale Accademia d'Italia, seguiteranno ad esser stampate come di consueto, iniziando però, a partire dal 1° luglio 1939 XVII, nuove serie che costituiranno il complesso degli 'Atti della Reale Accademia d'Italia', divisi in 'Rendiconti' e 'Memorie delle due classi'. Seguiteranno pure ad essere pubblicate senza interruzione, sotto il nome dell'Accademia d'Italia, le 'Notizie degli scavi' e i 'Monumenti Antichi', le serie delle pubblicazioni del 'Comitato per l'Edizione Nazionale dei Classici Latini e Greci', della 'Commissione per gli Atti delle Assemblee Costituzionali Italiane', della 'Commissione per lo studio delle grandi calamità'...". Due pagine in-4, su carta intestata 'Reale Accademia d'Italia'. Lievi strappi alle pieghe centrali. Macchia di umidità al margine destro.
Il dualismo che si era venuto a creare tra i Lincei e l'Accademia d'Italia ebbe il suo epilogo nel 1939. Con la legge n. 755 dell'otto giugno si decretava la fusione della Reale Accademia nazionale dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia. Più che una fusione fu una vera e propria assimilazione; l'Accademia d'Italia entrò in possesso, infatti, di tutto il patrimonio e le residue attività dei Lincei. A completare la fusione, i soci Lincei venivano inseriti nell'organico dell'Accademia d'Italia solo come soci aggregati, quindi privi della pensione accademica che venne concessa solo all'ex presidente Federico Milosevich divenuto membro aggregato dell'Ufficio di presidenza.
Il dualismo che si era venuto a creare tra i Lincei e l'Accademia d'Italia ebbe il suo epilogo nel 1939. Con la legge n. 755 dell'otto giugno si decretava la fusione della Reale Accademia nazionale dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia. Più che una fusione fu una vera e propria assimilazione; l'Accademia d'Italia entrò in possesso, infatti, di tutto il patrimonio e le residue attività dei Lincei. A completare la fusione, i soci Lincei venivano inseriti nell'organico dell'Accademia d'Italia solo come soci aggregati, quindi privi della pensione accademica che venne concessa solo all'ex presidente Federico Milosevich divenuto membro aggregato dell'Ufficio di presidenza.
Documento a stampa firmato
Due pagine in-4
Roma 4 agosto 1939-XVII
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Due pagine in-4
Roma 4 agosto 1939-XVII
stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)
Importante documento a stampa firmato dal Presidente della Reale Accademia d’Italia, datato Roma 4 agosto 1939-XVII. Comunica in qualità di Presidente della Reale Accademia d'Italia "agli Accademici e Aggregati della Classe di Scienze morali e storiche e della Classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali", relativo alla fusione tra l'Accademia dei Lincei e la Reale Accademia d'Italia. Incipit: "In relazione al recente provvedimento che ha stabilito la fusione della R. Accademia dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia di tutte le attività già esercitate dall'Accademia dei Lincei, fuse con quelle similari già edite dalla Reale Accademia d'Italia, seguiteranno ad esser stampate come di consueto, iniziando però, a partire dal 1° luglio 1939 XVII, nuove serie che costituiranno il complesso degli 'Atti della Reale Accademia d'Italia', divisi in 'Rendiconti' e 'Memorie delle due classi'. Seguiteranno pure ad essere pubblicate senza interruzione, sotto il nome dell'Accademia d'Italia, le 'Notizie degli scavi' e i 'Monumenti Antichi', le serie delle pubblicazioni del 'Comitato per l'Edizione Nazionale dei Classici Latini e Greci', della 'Commissione per gli Atti delle Assemblee Costituzionali Italiane', della 'Commissione per lo studio delle grandi calamità'...". Due pagine in-4, su carta intestata 'Reale Accademia d'Italia'. Lievi strappi alle pieghe centrali. Macchia di umidità al margine destro.
Il dualismo che si era venuto a creare tra i Lincei e l'Accademia d'Italia ebbe il suo epilogo nel 1939. Con la legge n. 755 dell'otto giugno si decretava la fusione della Reale Accademia nazionale dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia. Più che una fusione fu una vera e propria assimilazione; l'Accademia d'Italia entrò in possesso, infatti, di tutto il patrimonio e le residue attività dei Lincei. A completare la fusione, i soci Lincei venivano inseriti nell'organico dell'Accademia d'Italia solo come soci aggregati, quindi privi della pensione accademica che venne concessa solo all'ex presidente Federico Milosevich divenuto membro aggregato dell'Ufficio di presidenza.
Il dualismo che si era venuto a creare tra i Lincei e l'Accademia d'Italia ebbe il suo epilogo nel 1939. Con la legge n. 755 dell'otto giugno si decretava la fusione della Reale Accademia nazionale dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia. Più che una fusione fu una vera e propria assimilazione; l'Accademia d'Italia entrò in possesso, infatti, di tutto il patrimonio e le residue attività dei Lincei. A completare la fusione, i soci Lincei venivano inseriti nell'organico dell'Accademia d'Italia solo come soci aggregati, quindi privi della pensione accademica che venne concessa solo all'ex presidente Federico Milosevich divenuto membro aggregato dell'Ufficio di presidenza.
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