Lotto terzi

Lot 101

Regno d’Italia 1805-1814

Ordine della Corona di Ferro

La seduta d'asta si tiene il 21 marzo 2024 alle 18:00 (IT Time)
Stima €50,00 - €80,00
Lotto aggiudicato a € 50.00
Documento manoscritto
Una pagina in-8, su bifolio

Roma il 10 febbrajo 1816

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Documento manoscritto datato 'Roma il 10 febbrajo 1816', firmato da alcuni:"ufficiali superiori già al servizio del cessato Regno d'Italia", tra i quali il Maggiore Luigi Delpinto. Nel documento si certifica che il Sig. Andrea Nicoletti, Cavaliere della 'Corona di Ferro' già Tenente nel Reggimento di Linea: "ha sempre dato prova non solamente di una esemplare condotta e moralità ma anche di zelo ed attaccamento al servizio...". 'Ordine della Corona Ferrea' o 'Corona di Ferro' è un ordine cavalleresco istituito il 5 giugno 1805,a Milano, da Napoleone I Bonaparte nella qualità di Re d'Italia, incoronato il precedente 26 maggio 1805, con l'intento di ricompensare i valorosi soldati battutisi in Italia, nonché illustri personalità. l'Ordine prende il nome dall'antica 'Corona ferrea', la corona con cui erano stati tradizionalmente incoronati i Re d'Italia e che era diventata l'emblema del Regno d'Italia. Tuttavia nelle insegne la corona figura nella foggia raggiata solare disegnata da Andrea Appiani su idea di Napoleone. Nel corso del 1815, circa un anno dopo l'ingresso in Milano delle truppe del generale austriaco Bellegarde, venne istituito un nuovo 'Ordine della Corona Ferrea' per l'Impero austriaco, a decorrere dal 1º gennaio 1816, dall'imperatore Francesco II, re del neonato Regno Lombardo-Veneto, retto dalla monarchia asburgica. La data non fu casuale, dal momento che coincise con l'entrata in vigore degli statuti del nuovo regno, con la nomina del regio governo per la Lombardia presieduto dal Saurau e l'entrata in vigore dei codici civile e penale austriaci, il tutto alla presenza del nuovo imperatore d'Austria, Francesco II entrato a Milano il 31 dicembre 1815. L'Ordine venne da allora concesso nei suoi tre gradi ai nobili: i borghesi potevano, comunque, richiedere all'amministrazione imperiale un diploma che confermasse i loro quarti di nobiltà. Anche dopo la perdita del Regno Lombardo-Veneto da parte dell'Austria nel 1859, gli imperatori continuarono a conferire tale onorificenza sino al crollo dell'Impero austro-ungarico, i cui conferimenti cessarono nel 1918. Secondo la tradizione, la lamina di ferro inserita lungo la superficie interna della 'Corona ferrea' sarebbe stata ottenuta da uno dei chiodi utilizzati durante la crocifissione di Gesù; tale chiodo sarebbe stato portato in Italia da Elena, madre dell'imperatore Costantino, che in Gerusalemme avrebbe scoperto la reliquia della Santa Croce. Secondo una variante tradizionale, il ferro di questo chiodo sarebbe stato fuso assieme a quello del rostro dell'aratro con cui Romolo tracciò il solco durante il rito fondativo di Roma. Probabilmente la corona, di fattura tardo romana, forgiata per Costantino I Imperatore, fu poi il diadema regale che Teodolinda donò al Duomo di Monza, dove si trova tuttora. Essa venne utilizzata per l'incoronazione di Carlo Magno come reggente al trono di Lombardia nel 774, e poi per l'incoronazione dei Re d'Italia. Il legame che unisce la corona a chi la utilizza è non solo un gesto regale, ma anche un simbolo di consacrazione regia per merito divino. Essa conferiva un potere particolare proprio perché le prime consacrazioni con questa corona erano avvenute diversi secoli prima e con approvazione pontificia, il che legittimava una vera e propria presa di possesso dei territori lombardi con il suo utilizzo. Sarà questo uno dei motivi che spingeranno Napoleone a utilizzare questa corona come suo simbolo in Italia, e così faranno anche gli imperatori d'Austria sino a giungere ai re d'Italia che la utilizzeranno come corona nazionale. Questa rientrerà però in Italia solo a partire dal 1866, dopo che l'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria l'aveva fatta trasferire a Vienna nel 1859, all'avanzata dei piemontesi nel milanese. Il ritorno dellacorona, quindi, coincise anche con la presa totale di sovranità dei Savoia sull'Italia. Nell'Ordine italiano la decorazione consiste in un'aquila imperiale, sovrastante una corona sei punte smaltata di grigio-azzurro o in blu, con il ritratto di Napoleone di profilo in oro; alla base della corona, il motto "DIO ME LA DIEDE".
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.
Documento manoscritto
Una pagina in-8, su bifolio

Roma il 10 febbrajo 1816

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Documento manoscritto datato 'Roma il 10 febbrajo 1816', firmato da alcuni:"ufficiali superiori già al servizio del cessato Regno d'Italia", tra i quali il Maggiore Luigi Delpinto. Nel documento si certifica che il Sig. Andrea Nicoletti, Cavaliere della 'Corona di Ferro' già Tenente nel Reggimento di Linea: "ha sempre dato prova non solamente di una esemplare condotta e moralità ma anche di zelo ed attaccamento al servizio...". 'Ordine della Corona Ferrea' o 'Corona di Ferro' è un ordine cavalleresco istituito il 5 giugno 1805,a Milano, da Napoleone I Bonaparte nella qualità di Re d'Italia, incoronato il precedente 26 maggio 1805, con l'intento di ricompensare i valorosi soldati battutisi in Italia, nonché illustri personalità. l'Ordine prende il nome dall'antica 'Corona ferrea', la corona con cui erano stati tradizionalmente incoronati i Re d'Italia e che era diventata l'emblema del Regno d'Italia. Tuttavia nelle insegne la corona figura nella foggia raggiata solare disegnata da Andrea Appiani su idea di Napoleone. Nel corso del 1815, circa un anno dopo l'ingresso in Milano delle truppe del generale austriaco Bellegarde, venne istituito un nuovo 'Ordine della Corona Ferrea' per l'Impero austriaco, a decorrere dal 1º gennaio 1816, dall'imperatore Francesco II, re del neonato Regno Lombardo-Veneto, retto dalla monarchia asburgica. La data non fu casuale, dal momento che coincise con l'entrata in vigore degli statuti del nuovo regno, con la nomina del regio governo per la Lombardia presieduto dal Saurau e l'entrata in vigore dei codici civile e penale austriaci, il tutto alla presenza del nuovo imperatore d'Austria, Francesco II entrato a Milano il 31 dicembre 1815. L'Ordine venne da allora concesso nei suoi tre gradi ai nobili: i borghesi potevano, comunque, richiedere all'amministrazione imperiale un diploma che confermasse i loro quarti di nobiltà. Anche dopo la perdita del Regno Lombardo-Veneto da parte dell'Austria nel 1859, gli imperatori continuarono a conferire tale onorificenza sino al crollo dell'Impero austro-ungarico, i cui conferimenti cessarono nel 1918. Secondo la tradizione, la lamina di ferro inserita lungo la superficie interna della 'Corona ferrea' sarebbe stata ottenuta da uno dei chiodi utilizzati durante la crocifissione di Gesù; tale chiodo sarebbe stato portato in Italia da Elena, madre dell'imperatore Costantino, che in Gerusalemme avrebbe scoperto la reliquia della Santa Croce. Secondo una variante tradizionale, il ferro di questo chiodo sarebbe stato fuso assieme a quello del rostro dell'aratro con cui Romolo tracciò il solco durante il rito fondativo di Roma. Probabilmente la corona, di fattura tardo romana, forgiata per Costantino I Imperatore, fu poi il diadema regale che Teodolinda donò al Duomo di Monza, dove si trova tuttora. Essa venne utilizzata per l'incoronazione di Carlo Magno come reggente al trono di Lombardia nel 774, e poi per l'incoronazione dei Re d'Italia. Il legame che unisce la corona a chi la utilizza è non solo un gesto regale, ma anche un simbolo di consacrazione regia per merito divino. Essa conferiva un potere particolare proprio perché le prime consacrazioni con questa corona erano avvenute diversi secoli prima e con approvazione pontificia, il che legittimava una vera e propria presa di possesso dei territori lombardi con il suo utilizzo. Sarà questo uno dei motivi che spingeranno Napoleone a utilizzare questa corona come suo simbolo in Italia, e così faranno anche gli imperatori d'Austria sino a giungere ai re d'Italia che la utilizzeranno come corona nazionale. Questa rientrerà però in Italia solo a partire dal 1866, dopo che l'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria l'aveva fatta trasferire a Vienna nel 1859, all'avanzata dei piemontesi nel milanese. Il ritorno dellacorona, quindi, coincise anche con la presa totale di sovranità dei Savoia sull'Italia. Nell'Ordine italiano la decorazione consiste in un'aquila imperiale, sovrastante una corona sei punte smaltata di grigio-azzurro o in blu, con il ritratto di Napoleone di profilo in oro; alla base della corona, il motto "DIO ME LA DIEDE".
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.