Lotto terzi

Lot 57

Vittorio Emanuele III di Savoia (Napoli 1869 – Alessandria d’Egitto 1947)

Saluti dal Principe a un graduato

La seduta d'asta si tiene il 21 marzo 2024 alle 18:00 (IT Time)
Stima €200,00 - €300,00
Lotto aggiudicato a € 200.00
Dedica autografa firmata su ritratto fotografico
(cm 19x12)

Torino, 28/7 1889

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Dedica autografa, su ritratto fotografico, firmata dal Principe di Napoli e di Piemonte, immortalato in divisa militare. Datata 'Torino, 28/7 1889'. Fotografia Schemboche - Torino. Vittorio Emanuele III di Savoia è stato Re d'Italia (dal 1900 al 1946), Imperatore d'Etiopia (dal 1936 al 1943), Primo Maresciallo dell'Impero (dal 4 aprile 1938) e Re d'Albania (dal 1939 al 1943). Il suo lungo regno (46 anni) vide, oltre alle due guerre mondiali, l'introduzione del suffragio universale maschile (1912) e femminile (1945), delle prime importanti forme di protezione sociale, il declino e il crollo dello Stato liberale (1900-1922), la nascita e il crollo dello Stato fascista (1925-1943), la composizione della questione romana (1929), il raggiungimento dei massimi confini territoriali dell'Italia unita e le maggiori conquiste in ambito coloniale (Libia ed Etiopia). Vittorio Emanuele non ebbe un'infanzia molto felice, perché l'educazione di Casa Savoia, severa e di stampo militaresco, non favoriva l’espansività e gli slanci affettivi e perché nessuno dei suoi genitori si occupò mai di lui. Come suo precettore fu scelto il colonnello di Stato Maggiore Egidio Osio, che era stato militare all'ambasciata italiana a Berlino. Alcuni dicono che la severità di Osio ebbe effetti deleteri sul carattere del futuro sovrano, rendendolo ancora più insicuro e introverso; tuttavia questo fatto viene smentito anche dal rapporto di amicizia che il principe continuò a serbare con il suo precettore, intrattenendo una corrispondenza quasi giornaliera e difendendolo dalle accuse rivoltegli. Elevato al rango regio, frequentò le sedute d'inaugurazione dell'Accademia Nazionale dei Lincei, così come di altre associazioni di stampo scientifico, alle quali si avvicinava per i suoi interessi. Tra tutte le sue passioni, in ambito culturale, svettavano forse la numismatica, la storia e la geografia. Estimatore di William Shakespeare, parlava quattro lingue, tra cui il piemontese e il napoletano, ma non amava né il teatro, né i concerti. Al compimento dei vent'anni, Vittorio Emanuele essendo ormai diventato maggiorenne, fu assegnato al 1º Reggimento fanteria "Re" a Napoli, dove rimase per ben cinque anni. A Napoli strinse amicizia con il principe Nicola Brancaccio, instradandolo alla vita notturna napoletana. Per il giovane Principe il periodo napoletano fu forse il più felice della sua vita: imparò a parlare fluentemente il napoletano ed ebbe anche diverse amanti, tra cui la baronessa Maria Barracco. Un fatto poco noto è che durante il suo periodo a Napoli entrò in conflitto con il colonnello Luigi Cadorna e tra i due nacque una feroce antipatia che durò tutta la vita e che ebbe evidenti conseguenze vent'anni dopo, durante la Grande Guerra. La questione del matrimonio del giovane principe divenne oggetto di estrema preoccupazione per Umberto I di Savoia e Margherita, venne, dunque, combinato il matrimonio tra il Principe di Napoli e una Principessa montenegrina, Elena. Il fidanzamento tra Vittorio ed Elena fu una vera e propria "congiura", alla quale parteciparono praticamente tutte le case regnanti europee, e l'unico a esserne all'oscuro fu proprio il Principe. Il primo incontro tra i due avvenne a Venezia nel 1895: per sicurezza Elena era stata fatta accompagnare dalla sorella Anna, nell'eventualità che Vittorio preferisse l'una all'altra. Tuttavia la preferenza del Principe andò proprio a Elena, che era riuscita a colpirlo con la sua bellezza. Morì ad Alessandria il 28 dicembre 1947, il giorno dopo la firma della Costituzione italiana.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.
Dedica autografa firmata su ritratto fotografico
(cm 19x12)

Torino, 28/7 1889

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Dedica autografa, su ritratto fotografico, firmata dal Principe di Napoli e di Piemonte, immortalato in divisa militare. Datata 'Torino, 28/7 1889'. Fotografia Schemboche - Torino. Vittorio Emanuele III di Savoia è stato Re d'Italia (dal 1900 al 1946), Imperatore d'Etiopia (dal 1936 al 1943), Primo Maresciallo dell'Impero (dal 4 aprile 1938) e Re d'Albania (dal 1939 al 1943). Il suo lungo regno (46 anni) vide, oltre alle due guerre mondiali, l'introduzione del suffragio universale maschile (1912) e femminile (1945), delle prime importanti forme di protezione sociale, il declino e il crollo dello Stato liberale (1900-1922), la nascita e il crollo dello Stato fascista (1925-1943), la composizione della questione romana (1929), il raggiungimento dei massimi confini territoriali dell'Italia unita e le maggiori conquiste in ambito coloniale (Libia ed Etiopia). Vittorio Emanuele non ebbe un'infanzia molto felice, perché l'educazione di Casa Savoia, severa e di stampo militaresco, non favoriva l’espansività e gli slanci affettivi e perché nessuno dei suoi genitori si occupò mai di lui. Come suo precettore fu scelto il colonnello di Stato Maggiore Egidio Osio, che era stato militare all'ambasciata italiana a Berlino. Alcuni dicono che la severità di Osio ebbe effetti deleteri sul carattere del futuro sovrano, rendendolo ancora più insicuro e introverso; tuttavia questo fatto viene smentito anche dal rapporto di amicizia che il principe continuò a serbare con il suo precettore, intrattenendo una corrispondenza quasi giornaliera e difendendolo dalle accuse rivoltegli. Elevato al rango regio, frequentò le sedute d'inaugurazione dell'Accademia Nazionale dei Lincei, così come di altre associazioni di stampo scientifico, alle quali si avvicinava per i suoi interessi. Tra tutte le sue passioni, in ambito culturale, svettavano forse la numismatica, la storia e la geografia. Estimatore di William Shakespeare, parlava quattro lingue, tra cui il piemontese e il napoletano, ma non amava né il teatro, né i concerti. Al compimento dei vent'anni, Vittorio Emanuele essendo ormai diventato maggiorenne, fu assegnato al 1º Reggimento fanteria "Re" a Napoli, dove rimase per ben cinque anni. A Napoli strinse amicizia con il principe Nicola Brancaccio, instradandolo alla vita notturna napoletana. Per il giovane Principe il periodo napoletano fu forse il più felice della sua vita: imparò a parlare fluentemente il napoletano ed ebbe anche diverse amanti, tra cui la baronessa Maria Barracco. Un fatto poco noto è che durante il suo periodo a Napoli entrò in conflitto con il colonnello Luigi Cadorna e tra i due nacque una feroce antipatia che durò tutta la vita e che ebbe evidenti conseguenze vent'anni dopo, durante la Grande Guerra. La questione del matrimonio del giovane principe divenne oggetto di estrema preoccupazione per Umberto I di Savoia e Margherita, venne, dunque, combinato il matrimonio tra il Principe di Napoli e una Principessa montenegrina, Elena. Il fidanzamento tra Vittorio ed Elena fu una vera e propria "congiura", alla quale parteciparono praticamente tutte le case regnanti europee, e l'unico a esserne all'oscuro fu proprio il Principe. Il primo incontro tra i due avvenne a Venezia nel 1895: per sicurezza Elena era stata fatta accompagnare dalla sorella Anna, nell'eventualità che Vittorio preferisse l'una all'altra. Tuttavia la preferenza del Principe andò proprio a Elena, che era riuscita a colpirlo con la sua bellezza. Morì ad Alessandria il 28 dicembre 1947, il giorno dopo la firma della Costituzione italiana.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.