Lotto terzi

Lot 159

Claudio Treves (Torino 1869 – Parigi 1933)

E.A. Marescotti e Ezio Maria Gray

La seduta d'asta si tiene il 14 settembre 2023 alle 18:00 (IT Time)
Stima €100,00 - €150,00
Lotto aggiudicato a € 150.00
Tre lettere autografe firmate
Sette pagine in vario formato

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Claudio Treves fu un uomo politico, giornalista antifascista e direttore del 'Avanti!' dal 1910 al 1912. Nato a Torino da una famiglia ebraica, si avvicinò dapprima al Partito Radicale Italiano per poi iscriversi al Partito dei Lavoratori Italiani nel 1892, anno in cui conseguì la laurea in Giurisprudenza. Per alcuni anni viaggiò, come corrispondente del quotidiano socialista Avanti!, fra diverse città europee. Nel 1910 diventò direttore del 'Avanti!', posizione che manterrà fino al 1912. Fu protagonista di un memorabile duello alla sciabola con Benito Mussolini avvenuto il 29 marzo 1915 alla Bicocca di Niguarda. Dopo una lunga serie di articoli contenenti reciproche accuse d'incompetenza, giunti all'insulto personale, Treves sfidò a duello Benito Mussolini, nonostante la proibizione nel paese e nello Statuto del Partito di appartenenza. Fu un combattimento alla sciabola violentissimo. Pur restando ferito all'avambraccio, alla fronte e all'ascella, Treves riuscì a colpire all'orecchio il futuro Duce. Negli anni venti del XX secolo aderì al PSU di Turati e Matteotti, divenendo direttore dell'organo ufficiale del partito, il quotidiano 'La Giustizia', poi messo al bando dal regime fascista nel 1925. Il 16 novembre 1926 entrò in vigore il Regio Decreto n. 1848 del 1926 che prevedeva "lo scioglimento di tutti i partiti, associazioni e organizzazioni che esplicano azione contraria al regime". Tutti gli esponenti dei partiti antifascisti diventavano passibili di arresto o, peggio, di violenze fisiche da parte delle Camicie Nere. Il 20 novembre 1926, Treves e Saragat passarono il confine svizzero, prendendo la via dell'esilio. Morì a Parigi la notte dell'11 giugno 1933, poche ore dopo aver commemorato la morte dell'amico Matteotti, alla sezione socialista della capitale francese. Tre lettere autografe firmate (s.a.), dirette a E.A. Marescotti e ad Ezio Maria Gray, giornalista e saggista, presidente dell'EIAR e, dopo la guerra, vicesegretario nazionale del MSI. Alcuni passi a titolo di esempio: "resterò in Toscana fin dopo il congresso dei socialisti, cioè verso il 21 o 22...". "Mi permetto a rinnovarti il ricordo della Sig.a Tersilla Borelli, l'esimia interprete verdiana, per la commemorazione che prepara il T. del Pop. Sono sicuro, di darvi con ciò un buon consiglio...". Sette pagine in vario formato, unita busta viaggiata.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.
Tre lettere autografe firmate
Sette pagine in vario formato

stato di conservazione: buono (se non vedi estesi restauri)

Claudio Treves fu un uomo politico, giornalista antifascista e direttore del 'Avanti!' dal 1910 al 1912. Nato a Torino da una famiglia ebraica, si avvicinò dapprima al Partito Radicale Italiano per poi iscriversi al Partito dei Lavoratori Italiani nel 1892, anno in cui conseguì la laurea in Giurisprudenza. Per alcuni anni viaggiò, come corrispondente del quotidiano socialista Avanti!, fra diverse città europee. Nel 1910 diventò direttore del 'Avanti!', posizione che manterrà fino al 1912. Fu protagonista di un memorabile duello alla sciabola con Benito Mussolini avvenuto il 29 marzo 1915 alla Bicocca di Niguarda. Dopo una lunga serie di articoli contenenti reciproche accuse d'incompetenza, giunti all'insulto personale, Treves sfidò a duello Benito Mussolini, nonostante la proibizione nel paese e nello Statuto del Partito di appartenenza. Fu un combattimento alla sciabola violentissimo. Pur restando ferito all'avambraccio, alla fronte e all'ascella, Treves riuscì a colpire all'orecchio il futuro Duce. Negli anni venti del XX secolo aderì al PSU di Turati e Matteotti, divenendo direttore dell'organo ufficiale del partito, il quotidiano 'La Giustizia', poi messo al bando dal regime fascista nel 1925. Il 16 novembre 1926 entrò in vigore il Regio Decreto n. 1848 del 1926 che prevedeva "lo scioglimento di tutti i partiti, associazioni e organizzazioni che esplicano azione contraria al regime". Tutti gli esponenti dei partiti antifascisti diventavano passibili di arresto o, peggio, di violenze fisiche da parte delle Camicie Nere. Il 20 novembre 1926, Treves e Saragat passarono il confine svizzero, prendendo la via dell'esilio. Morì a Parigi la notte dell'11 giugno 1933, poche ore dopo aver commemorato la morte dell'amico Matteotti, alla sezione socialista della capitale francese. Tre lettere autografe firmate (s.a.), dirette a E.A. Marescotti e ad Ezio Maria Gray, giornalista e saggista, presidente dell'EIAR e, dopo la guerra, vicesegretario nazionale del MSI. Alcuni passi a titolo di esempio: "resterò in Toscana fin dopo il congresso dei socialisti, cioè verso il 21 o 22...". "Mi permetto a rinnovarti il ricordo della Sig.a Tersilla Borelli, l'esimia interprete verdiana, per la commemorazione che prepara il T. del Pop. Sono sicuro, di darvi con ciò un buon consiglio...". Sette pagine in vario formato, unita busta viaggiata.
I lotti devono essere ritirati presso la sede della casa d'aste. Chi intenda esportare i lotti dovrà aver cura di fare le pratiche apposite presso gli uffici esportazione del Ministero della Cultura. Per tutti i lotti è necessario presentare all'ufficio esportazione scelto una regolare richiesta di esportazione.
Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Le commissioni d'asta, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto, sono pari a: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 15 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto.